Torniamo a parlare dello straordinario duo francese Filiamotsa ovvero Émilie Weber (violino e voce) e Anthony Laguerre (batteria) dopo l’anteprima esclusiva del videoclip “The little shop” dello scorso ottobre 2015, brano tratto dal loro ultimo album intitolato “Like it is“, dove la voce è affidata nientemeno che a GW Sok, leggendario vocalist dei seminali The Ex dal 1979 fino al 2009 anno in cui è stato sostituito da Arnold de Boer.
“Like it is” è costituito da sette brani e la band ha deciso di realizzare un videoclip per ogni traccia insieme al regista Ishrann Silgidjian, talentuoso direttore della fotografia, già collaboratore di Louis Skorecki.
Indie-eye presenta in esclusiva il secondo video della serie dopo “The Little Shop” intitolato “Madsummer Midness“, brano tesissimo e dall’incedere quasi Fugaziano.
Filiamotsa – Madsummer Midness di Ishrann Silgidjian
Note di regia: Un uomo corre per alcune zone del mondo, sulla schiena pota uno specchio. Si verifica un riflesso, suo malgrado, che varia in base alla natura dello specchio che porta con se, talvolta aspra, altre volte dolce, ma anche opaca e traslucida. Il movimento umano, il riflesso e la cornice che li contiene, rivela gradualmente un paesaggio dove la città, ovvero il contesto urbano e industriale, si incontra con la natura.
Seguendo le aperture create dall’ingresso del mare nel porto, la cornice viene inclusa in un movimento continuo, e gradatamente disegna una mappa movimentata dell’incontro tra l’acqua e la terra. Questo complesso avvitamento dove il mare entra in città. Ma il nostro uomo specchio può diventare il testimone dell’incontro tra la costruzione umana e la vitalità naturale, vagando tra gli elementi di una fabbrica di automobili abbandonata dove la vegetazione riassesta se stessa, oppure durante una notte nelle strade deserte di una bella città di provincia.
Come possiamo filmare il paesaggio, come possiamo catturare la vita intorno a noi, come possiamo condividere un’esperienza contemplativa con le immagini in movimento? Quello che ho pensato è che per approcciare un paesaggio abbiamo bisogno di un personaggio con il quale possiamo identificarci per scoprire l’ambiente attraverso di lui, attraverso i suoi occhi. Il nostro uomo-specchio agisce quindi come un doppio racconto, condivide il suo viaggio mentre crea una nuova immagine di conoscenza nel suo stesso specchio, un nuovo ambiente dentro l’immagine che non può controllare e che è spesso fuori dalla cornice definita dalle ottiche della camera. Mediante la sua presenza, l’uomo specchio moltiplica i punti di vista all’interno della stessa immagine (Ishrann Silgidjian)
Filiamotsa – The Little shop il video di Ishrann Silgidjian