giovedì, Novembre 21, 2024

Fino all’urdeme juorno di Vio.La: il video d’animazione di Kuba Jarnot, l’intervista

Vio.la è una band che nasce dall’incontro di due musicisti già conosciuti nel panorama della musica italiana, Daniela Vicale cantautrice e Antonio Russo, polistrumentista, cantante, arrangiatore e produttore esordisce con. Il loro singolo di esordio si chiama “Fino all’urdeme juorno”, brano cantato in napoletano che nel raccontare una storia d’amore si affida alla chitarra dello stesso Russo, alla fisarmonica di Antonio Apicella e alla ritmica di Nicola Balbi; il canto di Daniela Vicale si innesta su questo suggestivo tappeto sonoro.
Il video di “Fino all’urdeme juorno” è stato interamente realizzato dal videomaker e animatore polacco Kuba Jarnot, già a lavoro con diversi artisti, tra cui Magdalena Tul (rappresentante della Polonia, nel 2011, all’Eurovision Song Contest).
Per conoscere meglio il lavoro di Jarnot su questo piccolo gioiello d’animazione, tra disegno a mano e tecniche digitali, lo abbiamo intervistato.

L’intervista si legge dopo il video.

Fino all’urdeme juorno di Vio.La Dir: Kuba Jarnot

Come hai cominciato a lavorare nel campo dell’animazione?

Cartoni animati e film d’animazione sono stati la mia formazione principale. Da bambino amavo disegnare. Quando ho scoperto i programmi di montaggio non lineare, è stato come se qualcuno di avesse donato un paio d’ali per spiccare il volo. Mi sono innamorato della possibilità di allestire un set, giocare con le immagini, i personaggi, le luci, i suoni e la musica. La connessione tra suono e arti visuali offre moltissime possibilità di risvegliare e connettersi con il lato emozionale delle persone.

Che studi hai affrontato per perfezionare il tuo talento?

Ho iniziato a studiare design digitale all’Università Pedagogica di Cracovia. Sto imparando i lavoro sul video, sul design, il disegno e altre cose utili che mi aiutano a migliorare le mie capacità. Una delle mie fonti di ispirazioni è il fumetto italiano W.I.T.C.H. e il cartoon Winx Club e su quelli mi sto esercitando a perfezionare alcuni moduli video, come forma di esercizio. Ho un progetto ambizioso ed è quello di trasporre W.I.T.C.H. dal fumetto ad un breve film d’animazione. Nel frattempo, il lavoro sul videoclip è per me fondamentale perché mi aiuta ad arricchire il portfolio, come è accaduto per “Fino all’urdeme juorno”.

Come hai iniziato a collaborare con Vio.La?

Tutto è avvenuto grazie ad Antonio Apicella e Ewelina Łukaszyk. Avevamo già lavorato insieme ad altri progetti, tra questi, la clip di I’ll Be Fine, un lavoro difficile perché si trattava di un progetto concepito per l’Eurovision Song Contest. Nonostante fosse più di due anni fa, Antonio si è ricordato di me e mi ha chiesto di lavorare per Vio.La, di cui fa parte.

Come hai sviluppato l’idea per il video?

Normalmente cerco di capire di cosa parla la canzone e se ci sono delle influenze o ispirazioni visive. Studio la canzone e i testi approfonditamente in un secondo momento per capire il tono. Successivamente mi immagino una storia che possa andar bene con la canzone, creando un storyboard semplice. Se la bozza dell’idea piace ai musicisti, cerco uno stile per il disegno e per l’animazione che possa amplificare quel mood che ho percepito. Per quanto riguarda Vio.La ho deciso di utilizzare uno stile disegnato molto leggero, così da renderlo più dinamico con animazioni dove il tratto fosse in movimento perpetuo.

Quali tecniche di animazione hai usato?

Per me l’aspetto più importante è disegnato. Ogni immagine del video è stata disegnata tre volte per creare quell’effetto in perpetuo movimento di cui ti parlavo. Per ottenere l’effetto del movimento ho usato una versione digitale delle tecniche di animazione “cutout”. Questo per spostare oggetti statici e dargli l’impressione di movimento. Ho usato anche tecniche e modi tradizionali, ad esempio per la camminata di Antonio, il volo degli uccelli e i movimenti della bocca.

In che modo concepisci la combinazione tra tecniche digitali e tecniche di disegno tradizionale?

Combinare insieme “cutout” e flash animation, con alcuni aspetti tradizionali ed elementi 3D sia il modo più soddisfacente per creare qualcosa di bello. L’aspetto più importante rimane l’idea di partenza e il disegno. Oggi si può utilizzare qualsiasi software di montaggio per ottenere buoni risultati, anche senza particolari competenze. Ma l’idea e il talento ti consentono di fare qualcosa di speciale. Detto questo devo ancora imparare molto per migliorare i miei lavori, concedimi ancora un po’ di tempo

Progetti per il futuro?

Sto lavorando per una committenza molto speciale. Si tratta di un lavoro per Magdalena Tul (N.d.r. nota cantante Polacca che nel 2011 ha rappresentato il paese durante L’Eurovision). Con lei ho cominciato a lavorare come animatore. Non voglio rivelare i dettagli perché è un progetto davvero speciale. Sarà molto diverso da quello che ho fatto per lei nel 2017.

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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