Dai porti sul fiume Clyde della Scozia alle sponde del Benaco, gli scozzesi Franz Ferdinand fanno tappa a Gardone Riviera (BS) per la stagione concertistica estiva del Tener-a-mente. Consueto appuntamento estivo sugli scranni del Vittoriale degli Italiani, il festival negli anni ha portato in scena ospiti internazionali quali Lou Reed, David Byrne, Damon Albarn e Ben Harper.
Definito a più riprese come uno dei palchi più belli d’Italia, il Tener-a-mente ha già avviato l’edizione 2018 con i live di Jeff beck, The Dream Syndicate, Ben Howard, Cigarette after Sex e Steve Hackett.
Mercoledì 11 luglio la crew di Alex Kapranos e soci daranno il via ad un nuovo appuntamento sotto il volto stellato. Sulla scorta della realizzazione di Always Ascending, ultimo album in uscita lo scorso 9 febbraio, i Franz Ferdinand sembrano più carichi che mai e risoluti a prendersi gli onori del pubblico.
Neppure l’assenza di Nick McCarthy, storico componente della band, ha minato l’equilibrio della band. Un disco, Always Ascending, scritto in ritiro eremitico in un villaggio della Scozia, a finestre chiuse e connessioni bloccate, ma che nonostante il presupposto bucolico suona come il lavoro più elettronico della storia della band.
Chitarre e tastiere vibranti la cui produzione è stata affidata al produttore Philippe Zdar aka il 50% del duo Cassius e navigato interprete dell’elettronica d’oltrealpe. È (anche) grazie a lui se Always Ascending nel complesso suona come un disco dance ma dal tocco umano da band. Natural futurism, così i Franz Ferdinand hanno definito il suono del disco dove gli arpeggi synth e tastiere vengono continuamente smontati e rimontati per creare un suono proiettato al domani.
Ma Always Ascending racchiude anche delle sfumature tecniche che incuriosiranno molto gli amanti dei retroscena del making of. Sul piano teorico, Always Ascending è stato pensato (e realizzato) sulla scorta di un ragionamento di “metasuono”, ossia perseguendo l’idea di avere una sequenza di accordi che non ritorni mai alla tonica creando così una sorta di illusionismo musicale una scala in continua tensione che non si risolva mai.
Voci di corridoio rimanderebbero in merito all’effetto prodotto dalla scala di Shepard (impiegata spesso nei film come ad esempio Dunkirk); una continua suspense in direzione discendente. Sperimentazioni e tecnicismi a parte, dal 2002 i Franz Ferdinand non abbandonano l’entusiasmo dei tempi di Take me out e preservano intatto quello smalto ironico e quello standing burlone che hanno fatto di loro il gruppo rock più easy going degli anni zero.