domenica, Dicembre 22, 2024

Gianluca Mondo – Petali: la recensione

Gianluca Mondo oltre che alla musica si dedica anche alla scrittura di poesie (già due libri usciti a suo nome, Il museo dello sbaglio e Madonna delle cicatrici) e si sente: i testi sono infatti uno dei punti di forza del suo secondo album, Petali, che dà seguito all’esordio Piume di ormai quattro anni fa. Ma fortunatamente non si ferma ad essi, evitando così il rischio di iscriversi alla lunga lista dei cantautori ombelicali con il santino di De André nel portafoglio.

Gianluca è infatti attorniato da ottimi musicisti, uno dei quali, Carlo Marrone dei Murder, interessante duo bolognese di matrice noise, è anche il produttore dell’album. La musica che scaturisce dal gruppo fa da perfetto sostegno alle parole di Mondo, sottolineandone la forza nervosa e la capacità narrativa. La base di tutto è un blues-rock tra il sempiterno Leonard Cohen (Lo sbocciare della magnolia), l’ultimo Bob Dylan (ad esempio in Valentina Blues) e Nick Cave (Crapshooter), con però deviazioni nel noise (l’ossessiva title-track) e verso lidi desertici grazie ai fiati o anche nel southern rock chitarristico e grezzo alla ZZ Top (Nebbia fra gli scacchi).

Un gran bel programma quindi, capace di mantenere alta l’attenzione grazie alla varietà di registri musicali appena descritta e alle narrazioni ricche di simbolismo di Gianluca, in bilico tra visioni personali e universali, tra amore carnale e spirituale, tra il rimuginare sul passato e l’interrogarsi sul futuro.

È quindi facile immedesimarsi e lasciarsi trasportare dai suoni e dalle parole di Mondo, che a tratti salmodia e a tratti invece sfodera una voce piuttosto potente per declamare i suoi ottimi versi, nei quali ognuno può trovare piccoli pezzi della propria esperienza. Ad esempio quale amante della musica non si troverebbe d’accordo con quanto detto in Istruzioni per LipeSe muoio in macchina/Una notte che ho guidato tanto/Devi risalire alla canzone che ascoltavo/Al momento dello schianto”? O quale amante deluso e disperato con l’intero testo di Valentina Blues?
Ascoltate dunque Petali, e trovate il vostro momento condiviso spulciando tra i dodici brani del disco. Non resterete delusi, se avete vissuto.

Fabio Pozzi
Fabio Pozzi
Fabio Pozzi, classe 1984, sopravvive alla Brianza velenosa rifugiandosi nella musica. Già che c'è inizia pure a scrivere di concerti e dischi, dapprima in solitaria nella blogosfera, poi approdando a Indie-Eye e su un paio di altri siti.

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