Jo è un brano tratto da “tales of us” l’ultimo album da studio di Alison Goldfrapp e Will Gregory pubblicato lo scorso autunno. Ne esce adesso una release deluxe che contiene tutte le tracce, l’audio originale registrato “live” e in presa diretta agli Air Studios e tutto il progetto visuale ideato e diretto da Lisa Gunning che comprende i video per “Stranger”, “Laurel”, “Drew”, “Annabel” e questo sulla musica di “Joe” che funziona sia da nuovo singolo che da promo per il lancio dell’intera operazione.
Nell’idea che rilancia secondo una nuova prospettiva gli album “visuali” come long-form espanse per l’ambiente connettivo, il lavoro di Lisa Gunning ha seguito un percorso anfibio, servendosi della diffusione in rete clip dopo clip e raccogliendo tutti i video in un evento unico per il cinema, proiettato nelle sale inglesi lo scorso 25 marzo e costituito dalle clip in bianco e nero diffuse durante l’anno, una serie di footage live inediti e questo nuovo “Joe”, unico video a colori che viene diffuso in questi in giorni anche in rete.
Nel tentativo di creare un’immagine distante, costituita da forme e volumi neoclassici (drew) oppure immersa in quell’atmosfera di impalpabile minaccia che attraversa una certa tradizione del cinema di genere Inglese tra gli anni 60 e gli anni 70 (Annabel) il lavoro della Gunning è un viaggio di 30 minuti attraverso una serie di storie individuali che dialogano tra di loro con l’idea di amore, perdita, follia e identità. Joe è in questo senso un piccolo noir dell’anima, che gioca con spazi e ambienti sconnessi da una funziona narrativa che non sia quella di un rispecchiamento interiore. La Gunning filma i dettagli di una solitudine divorante, soffermandosi sull’abbandono solitario di Alison, filmandole i bellissimi piedi come se fossero il segno della sopravvivenza di un erotismo lontano, e ancora la cattura immersa in luci e ombre che delineano di volta in volta l’estensione dello spazio, quasi ad accentuare le intenzioni del tutto metafisiche del video e anche del brano, uno dei più belli della raccolta, immerso com’è nello spleen di una nota di piano ripetuta all’infinito, in quella che sembra una versione distillata e nuovamente “classica” di alcune strategie pop degli anni ’90, una rilettura di quelle intuizioni e di quelle strategie minimali quasi in versione “acustica” e ormai senza il peso del tempo.
Lisa Gunning è una montatrice di talento che ha cominciato a lavorare alla fine degli anni ’90, collaborando inizialmente con una casa di produzione londinese specializzata in commercial come The Whitehose e incontrando poi Anthony Minghella con il quale ha collaborato a più riprese curando infine nel 2006 il montaggio di “Complicità e sospetti” (Breaking and entering). Tra i registi con i quali ha collaborato ci sono John Madden (Killshot), Sam Taylor-Johnson (Nowhere boy), Lasse Hallström (il pescatore di sogni), Martin McDonagh (sette psicopatici). Dietro la macchina da presa ha realizzato sopratutto i video per la sua compagna, Alison Goldfrapp, a partire da “Believer” del 2010. Tales of us è il suo progetto visuale più imponente e ambizioso, che oltre al videoclip, si estende agli aspetti più prettamente visual (thea) e ad una forma dal respiro più ampio, che come scrivevamo, ha fatto il suo debutto in sala.