Video semplice e naive, in un’accezione assolutamente positiva, quello che Antonio Cusimano e Caterina Sciortino hanno realizzato in collaborazione per lanciare “Hide“, primo estratto dall’imminente “You On The Other Hand” (YOTOH) dei GOØD FALAFEL, album distribuito da Goodfellas e pubblicato dalle etichette Pistacho Records e Qanat Records.
Caterina Sciortino, giovanissima illustratrice di talento classe 1994, lavora dietro la sigla Sciortino’s Art. Attratta dal disegno fin da piccola, perfeziona le sue passioni con lo studio presso l’istituto d’arte di Bagheria dove si specializza in grafica pubblicitaria. Dopo lo stage in animazione presso lo “Studiorain” di Salvo Carramusa, collabora allo storyboard di “Pinocchio” di Enzo D’Alò. A questo lavoro costante unisce la passione per la fotografia naturalistica. Illustra racconti per bambini, alcuni dei quali pubblicati fuori dall’Italia. Prima del lavoro svolto per “Hide” si era già cimentata con il videoclip per i palermitani Forsqueak, realizzando il video d’animazione digitale “Hamster“, storia di un criceto che getta scompiglio in una comunità di pennuti, costringendoli a costruire un golem-pollo di metallo per conquistare il mondo.
Antonio Cusimano, aka 3112htm è uno sperimentatore visuale, anche quando i suoi video sembrano più vicini al cinema della realtà (questo stesso per i GOØD FALAFEL, ma anche “sulla quarta” per il pianista Alessio Pianelli), lo sguardo è sempre stratificato e si interroga sempre sulle origini della visione e del punto di vista. Art director di Almendra Music, realtà siciliana e multiculturale attenta alle contaminazioni tra musica “colta”, ambient, elettronica, post rock e sperimentazioni Jazz (la stessa sotto i quale pubblicano gli ottimi Foursqueak) ha realizzato video per Valentina Casesa, Your Noisy Neighbors, Giovanni di Giandomenico e molti altri.
Il video di “Hide” è un connubio tra i due talenti e gli stessi autori lo raccontano in questo modo: ““in un tranquillo pomeriggio d’estate la fantasia prende forma sfuggendo dalla carta per dare vita a desideri e sogni nascosti ma così tanto luminosi da poterli finalmente toccare”.
La parte più intima dei desideri adolescenziali diventa un racconto di formazione che passa dalla realtà alla mutazione costante del disegno. Per il setting e l’atmosfera viene in mente un classico tra i meno “conosciuti” di Guido Manuli, lo splendido “Come un Bacio” dove i sogni erotici del disegnatore, diventano un incubo che tra carta e realtà, trasformano il mondo delle fiabe nel suo rovescio perverso.
La tecnica di “Hide”, ma soprattutto l’immaginario sono molto simili alle scelte di Manuli, tanto da collocare la clip nel contesto degli affettuosi omaggi.