martedì, Novembre 19, 2024

Have a Cigar! le avventurose memorie dell’impresario musicale Bryan Morrison

Pink Floyd, Marc Bolan, Eden Kane, Paul Weller, George Michael. Sono soli alcuni dei musicisti con cui Bryan Morrison, storico impresario dell'east end londinese, ha lavorato. Sono molti anche quelli a cui ha detto no. EPC edizioni pubblica "Have a Cigar!" divertente, magica e caustica autobiografia di un businessman che fu anche gettato dalle scale dai fratelli Krays

Le memorie di Bryan Morrison, noto impresario musicale morto a sessantasei anni nel 2008 per un incidente sul campo del suo sport preferito, il polo, procedono al ritmo avvincente di un romanzo. Sono dirette e talvolta guidate da quella sincera ingenuità che attraversa tutti gli appassionati di musica, ma anche ricche di colpi di scena e di un fermento che non esiste più.
Per chi ama la musica tra gli anni settanta e i novanta, rappresenta una lettura quasi obbligatoria.

Come un rollercoaster, il libro passa da un’avventura all’altra, consentendoci di intraprendere un viaggio dentro le dinamiche e gli aneddoti che hanno reso grandi artisti come Pretty Things, Pink Floyd, T.Rex, The Jam, Robin Gibb, Haircut 100 e Wham!.

Morrison salta da un lavoro all’altro con grande entusiasmo e allo stesso tempo racconta uno spaccato dell’east end londinese, sospeso tra contatti pericolosi e moda, arte e polo club.

Un racconto sempre sul filo del rasoio ben riassunto dai due blocchi di fotografie scelte a corredo del volume.

Il primo mette in fila tutti gli artisti con cui Bryan ha avuto a che fare durante la prima fase della sua carriera, stabilendo o meno una relazione professionale, tra questi Elton John, Eden Kane, i già citati Pretty Things, Pynk Floyd, Robin Gibb, The Jam ma anche lo stesso Syd Barrett.

Tra le foto spicca un ritratto di Reggie e Ronnie Kray, criminali dell’east end londinese a cui Peter Medak dedicò uno splendido film (The Krays) interpretato dai “new romantic” fratelli Kemp. Morrison, anche lui un “east end boy”, passato dai sobborghi ad una vita milionaria in modo vorticoso e spesso sul limite, era nato in un piccolo appartamento ad Hackney, ad est di Londra, nel 1942. Uno dei primi amici conosciuto nei primi sessanta durante i primi passi nel business era Nicholas Van Hoogstraten, in seguito famoso proprietario di alcuni “slums” londinesi. Lo stile picaresco con cui racconta alcuni episodi, rimane sospeso tra avventura e consapevolezza, ingenuità e spirito libero. L’incontro con i fratelli Krays per esempio, fa parte di quel sottobosco fatto di investimenti rischiosi, talvolta andati a buon fine altre volte no. In una delle discoteche dell’Essex gestite dai due gemelli, Bryan verrà picchiato e gettato dalle scale senza troppi complimenti dopo un affare andato per il verso sbagliato.

Un andamento ondivago tra fortuna e sfortuna in cui rientrano anche i rifiuti di Morrison. Sono molti gli artisti a cui ha detto no, pentendosi amaramente, tra questi Rod Stewart, gli U2, Elton John e persino Elvis Presley.


La stessa relazione con i Pink Floyd è tumultuosa, fatta di successi e di improvvisi cambi di marcia prima ancora che il fenomeno esploda, come il controllo sui diritti di alcuni brani contenuti in The Dark Side of the Moon, abbandonato prima dell’incredibile successo di quell’album. E non è possibile dimenticare l’abbandono della collaborazione con Marc Bolan, poco prima dell’intenso e breve successo dell’artista britannico.

La relazione con il mondo della moda, per esempio, nel 1979 lo fece andare in bancarotta, tanto da costringerlo a vendere il castello del sedicesimo secolo che possedeva nel Surrey, per trasferirsi con tutta la famiglia a Barnet, a nord di Londra.

Una serie di insuccessi estremi che hanno una controparte fulgida e ricca di intuizioni.
Tra queste, la scoperta di un giovane George Michael, nei primi anni 80, che gli garantì una collaborazione proficua, ma come tutte finita in modo tumultuoso.

Chissà se “Have a Cigar“, il brano dei Pink Floyd incluso in “Wish You Were Here” sia stata scritta pensando a lui; il riferimento al mondo spietato del business musicale è esplicito, e lo stesso Morrison, raramente è stato visto in giro senza il suo fedele sigaro.

Non è un caso che la seconda sezione fotografica del volume includa immagini degli Wham! e della fidanzata americana di Andrew Ridgeley. Con Donya Fiorentino, Bryan fu ingiustamente accusato di avere una relazione, ma al di là di questo, per il noto impresario londinese, quel periodo rappresenta sicuramente il più felice e proficuo dal punto di vista finanziario.

Le foto che ritraggono i reali testimoniano la sua insana passione per il Polo. Gli episodi descritti da Morrison sono esilaranti, tra cui quello in cui si schianta contro il cavallo del principe Carlo, facendolo volare a colombella fino allo schianto sulla schiena. Morrison, con la classica iconoclastia “di stile” tutta britannica, descrive questi episodi con un tono tra la meraviglia e il sarcasmo, l’adesione affettuosa e il caustico umorismo “british”.

Ironia più feroce, quella di una vita vissuta al massimo e senza sconti, che improvvisamente finisce in modo tragico e beffardo, con una dinamica quasi speculare all’incidente che coinvolse il principe Carlo. Purtroppo, il 16 luglio del 2006, dopo esser stato disarcionato dal suo cavallo, Bryan non si alzerà più da quel terreno. Due anni di coma e il 27 settembre del 2008, il noto impresario morirà all’età di 66 anni.

Il volume pubblicato da EPC edizioni è uno straordinario compendio di almeno quattro ere di musica inglese, vista con l’occhio incantato, ma allo stesso tempo realista, di chi ci ha lavorato dal punto di vista dell’impresa. Una lettura consigliatissima.

Autore: Bryan Morrison
Pagine: 256
Prezzo: 18 EURO
Formato: 165×235 mm
Traduzione: Margherita Panichella
Uscita: Settembre

Bryan Morrison aveva studiato belle arti e design alla St. Martins’ School e alla Central School of Art agli inizi degli anni ’60, prima di lasciare gli studi per diventare il manager dei Pretty Things. In seguito divenne il manager dei Pink Floyd e tramite la sua società di edizioni musicali rappresentò Marc Bolan dei T. Rex, Robin Gibb dei Bee Gees, Paul Weller dei Jam, George Michael e molti altri. Nel 1985 fu co-fondatore del Royal County of Berkshire Polo Club e a lui va il merito di aver trasformato il polo in uno sport alla moda. Nel 2006 Bryan Morrison fu vittima di un grave incidente di polo, in seguito al quale rimase in coma fino al 2008, anno in cui morì.

“Have a Cigar” di Bryan Morrison, acquista il volume sull’EPC Shop

Stefano Bardetti
Stefano Bardetti
Stefano Bardetti, classe 1974, ascolta musica dai tempi appena precedenti al traumatico passaggio da Vinile a CD; non ha mai assimilato il colpo e per questo ne paga le conseguenze.

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