Conosciute prima di tutto tra i collezionisti più sociopatici, le Honey Ltd. hanno prodotto una serie di singoli alla fine dei ’60 per poi scomparire dalla circolazione dopo aver dato alle stampe, nel 1968, un full lenght, che come i 45 rpm rappresenta una di quelle rarità che sul mercato dei vinili originali vola sopra i 1500 Euro.
Ci voleva la benemerita Light in The attic, una delle etichette migliori dedite al recupero di perle storiche, per rimettere insieme la prima produzione del quartetto tutto al femminile originario di Detroit; The Complete LH1 recordings contiene un repertorio inciso per l’etichetta guidata dal grande Lee Hazlewood e che altrimenti sarebbe stato destinato all’oblio.
Laura Polkinghome, Marsha Jo Temmer e le sorelle Joan e Alexandra Sliwin crescono nella nativa Detroit come molte ragazze appassionate di musica ascoltando principalmente soul, mettono insieme una prima band nel 1967, chiamata Mama Cats arrivando a condividere il palco con il concittadino Bob Seger per poi trasferirsi a Los Angeles l’anno successivo, dove rimedieranno un’audizione con Lee Hazlewood che portò le quattro a produrre una serie di singoli proprio durante lo stesso anno.
Intensa ma breve, e senza la possibilità di poter coltivare il successo, la carriera delle Honey ltd. si conclude poco dopo, limitandosi al solo repertorio prodotto per la LH1, un mix tra soul, pop bianco della west coast, intrecci vocali di matrice “solare” alla Mamas and Papas e con più di un riferimento all’approccio delle Lennon Sisters, senza però quella patina da brave ragazze dell’oratorio; l’immagine delle Honey Ltd. era decisamente più sexy, in linea con quella ventata di autoderminazione fetish che Nancy Sinatra stava portando avanti con una consapevolezza unica, e assolutamente influente, tra le interpreti femminili Americane a larga diffusione, basta ascoltare la versione di Louie, Louie interpretata dalle Honey ltd. per rendersi conto che siamo più dalle parte del sesso delle Supremes che da quella dell’ecclesia di maniera.
Un suono, quello delle Honey Ltd. che fonde, come si diceva, psichedelia di consumo, pop e folk bianco, e un impatto soul full range, grazie all’impiego hollywoodiano dell’orchestra, merito della produzione di Hazlewood che si sente anche quando non è diretta, basta ascoltare tracce come la potentissima Eli’s Coming per accorgersi che il suo marchio di fabbrica si applica a tutta la produzione delle Honey Ltd. anche in quella capacità di mettere insieme magniloquenza orchestrale con un traino senza tregua di matrice country-soul, molto simile ad alcuni dei brani più contaminati prodotti per Nancy Sinatra durante gli stessi anni.
A questo si aggiunge un’ironia non comune, tentativo di non offrire per forza un’immagine oleografica del gruppo e che è rintracciabile in alcune tracce della raccolta, come il brano d’apertura The Warrior, sorta di racconto patriottico che si trasforma a poco a poco in un’invettiva contro la guerra del Vietnam.
Nella raccolta sono inclusi due brani strumentali attribuiti alle Honey ltd. che ancora una volta sono un esempio fulgido di come Hazlewood riusciva a reinterpretare gli stimoli del tempo, inclusa l’influenza della coeva psichedelia, in particolare la splendida Love, the Devil che oltre alla produzione di Lee, è frutto del suono di The Wrecking Crew, un insieme di musicisti che avevano lavorato e lavoreranno in moltissime hit single tra il ’60 e il ’70, costituito da artisti come Glen Campbell, Leon Russell, Carol Kaye, Hal Blaine, Barney Kessel, Tommy Tedesco, Don Randi, Jim Gordon, Jim Hall e moltissimi altri.