domenica, Dicembre 22, 2024

Iggy and The Stooges: You think you’re bad, man? The Road Tapes 73-74

La raccolta Cherry Red degli ultimi live degli Stooges prima della loro fine nel 1974 è un documento eccezionale. Un'esperienza d'ascolto fuori da qualsiasi comfort zone; ascoltata oggi, asserragliati in casa, ma anche schiavi di fenomeni plastificati, è un confronto diretto tra polvere, sudore, violenza, sangue e sperma. In sintesi, la qualità della vita, nel bene e nel male. Il video unboxing e la recensione del Boxset 5CD

Iggy and the stooges, You think you’re bad, man? The Road Tapes 73-74 – unboxing video

La travagliata lavorazione di “Raw Power” si portava dietro come una zavorra la presenza della Columbia Records, il management della Mainman di Tony DeFries e la conseguente produzione di David Bowie. Fuochi d’artificio per un disco che non ebbe il successo che ci si aspettava.

Iggy, James Williamson e i fratelli Asheton lasciano il soggiorno londinese per tornare negli Staes, cercando di dimenticare le problematiche dell’album e continuando a scrivere nuovi pezzi per un potenziale quarto album, ma nessuna etichetta, Columbia inclusa, sembrava interessata alla proposta.

L’unica cosa che rimane agli Stooges, in una fase difficilissima sotto ogni punto di vista, era il palco, luogo ferocemente rituale dove regnava sovrano il caos.
You think you’re bad, man?” , la raccolta di cinque live registrati tra il 73 e il 74, pubblicata da Cherry Red Records documenta fedelmente questo periodo, anche in virtù della bassa fedeltà delle registrazioni in oggetto.

Gli show, registrati per lo più dal pubblico, passano in rassegna la dimensione umorale e feroce dei live di Iggy and The Stooges, da una prospettiva non mediata, per questo si tratta di un documento storicamente importante e filologicamente straordinario, dove i nuovi brani sembrano mostrare quella direzione che la band non ha potuto prendere, oltre alla violenza, l’odio, la disillusione, la ferocia, che attraversava le loro vite.

Tra i live inseriti, oltre al primo registrato al Whiskey a go go nel 73, la cui qualità è quella di un buon bootleg, il secondo alza l’asticella della qualità, considerato il lavoro di pulizia delle tracce compiuto successivamente da James Williamson. La data è quella del 6 Ottobre del 1973 al Michigan Palace di Detroit e comincia con un’incendiaria tripletta da Raw Power (la title track, Head on e Gimme Danger), tutte e tre finite nello storico Metallic K.O.

Più problematico il suono del terzo CD, che riproduce il concerto al Latin Casino di Baltimora registrato senza data nel novembre del 1973. Tre le tracce inedite, tra cui “I got nothin” inserita poi in Kill City, l’album di Iggy Pop, “Wet in My Bed” e la proto-punk “Cock in my pocket“.

L’Academy Of Music di New York è il teatro del live successivo, con otto brani registrati durante il capodanno del 73. La qualità è sempre quella di un bootleg, probabilmente il CD più problematico di tutto il lotto, in termini di ascolto.

Quinto e ultimo CD, lo storico Metallic K.O., atto estremo, passato alla storia anche per l’iconografia suicidale che lo veicolava, con Iggy in posizione harakiri a fianco di un Nigel Harrison attonito. Registrato al Michigan Palace di Detroit il 9 Febbraio del 1974, è il concerto con la qualità audio migliore, più vicina alla tpica registrazione da un banco mixer senza bilanciamento. Si tratta dell’ultimo concerto in assoluto della band prima della reunion del 2003. Quello che accomuna questi show e che viene evidenziato anche qui è la continua lotta di Pop con un pubblico ostile e brutale, con oggetti lanciati verso il palco, una violenza quasi materica e in questo particolare frangente, le provocazioni di Iggy contro una crew di motociclisti. “Cock in my pocket” attacca con un “1,2, vaffanculo stronzi“, poco prima dell’uscita dal palco causata dalla violenza del pubblico e il ritorno con una versione deragliante di “Louie Louie“, dove Iggy ringrazia per la bottiglia che gli ha colpito la testa.

La raccolta Cherry Red recupera un documento storico nella storia della band di Pop/Williamson/Asheton, per quanto si tratti di registrazioni circolate a suo tempo tra i fan e anche nel contesto di alcune release ufficiali, come la pubblicazione di “Double Danger” da parte della Bomp Records, adesso fuori catalogo.

Ne viene fuori un’immagine potente e aderentissima alla band nella sua fase di massimo declino, anche in termini squisitamente nichilisti e autodistruttivi.

Un’esperienza d’ascolto fuori da qualsiasi confort zone; ascoltata oggi, asserragliati in casa, ma anche schiavi di fenomeni plastificati, è un confronto diretto tra polvere, sudore, sangue e sperma. In sintesi, la qualità della vita, nel bene e nel male.

Consulta la tracklist di Iggy and the Stooges, You think you’re bad, man? Sul sito Cherry Red Records

Redazione IE
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