“Architect” il nuovo album di Wallis Bird esce ad aprili per Family Affair, una svolta annunciata per un’artista testarda e che non conosce la parola compromesso, se si considera anche il modo in cui suona la chitarra, causato da un incidente atroce avuto con un tosaerba e che le ha mutilato una parte della mano. È l’energia quella che guida Wallis Bird nel suo approccio selvaggio e puro alla musica. Negli anni ha collaborato con artisti come Gossip, ZAZ, Rodrigo Y Gabiela, Billy Bragg, Emiliana Torrini e inciso per etichette come Island e Columbia.
È il suo notissimo singolo “Blossoms in the street”, totalmente autoprodotto, che con le sue 20 settimane nelle charts tedesche attrae l’attenzione della island con la quale l’artista firma per la pubblicazione del suo debutto del 2008, il bellissimo “Spoons”, diventato poi top 5 digitale in inghilterra, seguito poi da “Hope” del 2009, che ha preso un importante premio in Irlanda, ovvero l’Irish Meteor Award.
“New Boots” è il lavoro successivo della nostra, pubblicato nel 2010, altro premio come miglior artista irlandese dell’anno, una celebrazione che si è confermata con l’album omonimo del 2012, il terzo, grazie al quale ha allestito un tour di 80 date. Dal vivo Wallis raggiunge altissimi livelli di intensità, i suoi concerti sono davvero un’esperienza fatta di passione e sangue, di delicatezza e violenza. Architect è l’album che documenta un nuovo passaggio nella vita di Wallis, segnato dal trasferimento da Londra a Berlino, città che ha immediatamente rapito la songwriter, per l’attivissima scena culturale, la vita notturna, i segni vivissimi di una città che non ha mai abdicato agli stupidi proibizionismi che purtroppo sperimentiamo nel nostro paese.
Prodotto ancora da Marcus West, è un disco di rinascita dai fallimenti, dove l’invito di Wallis è quello di diventare un vero e proprio architetto della propria vita. Apre l’album il singolo intitolato “Hardly Hardly”, che Wallis ha già eseguito dal vivo in alcuni concerti live Berlinesi (un estratto nel video allegato, eseguito in versione acustica), vero e proprio invito al ballo. Su Architect Wallis stessa dice: “..avevo bisogno di trovare una casa; avevo bisogno di costruire una casa. Questo è quello che è Architect”
E mentre la aspettiamo a braccia aperte in Italia, per un concerto che si terrà alla salumeria della musica a Milano, mercoledi 14 maggio, vi riproponiamo una bellissima intervista che Wallis aveva concesso in esclusiva a Indie-eye nel settembre del 2010; buona lettura.