Il Casto Divo torna in teatro e lo fa con tutta quella contaminazione di linguaggi che ha caratterizzato la sua lunga avventura artistica. Reduce dal tour di “Insegnami la vita“, titolo di una traccia contenuta nell’ultimo album da studio intitolato “Malcostume” e condivisa con Romina Falconi, Immanuel si avvicina maggiormente alla forma “stand up”. Proprio in questa cornice fa confluire temi e sollecitazioni che dalle canzoni, si sono estesi ai contenuti del suo canale YouTube. Non solo videoclip nel suo presidio video quindi, ma la capacità di giocare con i formati, dal Vlogging a contenitori dal titolo semiserio, dove tratta argomenti serissimi dal punto di vista dell’identità di genere, della sessualità e della percezione comune, riguardo ad aspetti che caratterizzano il nostro vivere sociale nei contesti dell’iperaccelerazione mediale.
Al nostro non è certo mai mancata la provocazione come arma politica, ma gli ultimi singoli avevano affiancato alla dimensione grottesca ed iperrealista una chiarissima e a tratti drammatica dimensione “agit prop”. Piromane, Amore Ariano e la stessa Insegnami la vita, individuavano un obiettivo chiaro nelle derive populiste, fasciste e razziste che hanno caratterizzato la politica Italiana dell’ultimo decennio.
Nascono quindi in parallelo considerazioni specifiche sul linguaggio, sugli stereotipi di genere, sulle forme possibili di riprogrammazione semiotica del linguaggio sessista, che Casto ha diffuso con alcuni video molto ficcanti, attraverso la serie di clip raccolte nel format “C’è posta per Casto“.
La dimensione colloquiale unita ad un approccio senza filtri, che incorpora certamente l’ironia come lessico possibile per scardinare le convenzioni più diffuse, è la cifra di “Non erano Battute“, uno spettacolo meta-comico, dove niente è come sembra, o comunque, niente è come viene designato dal linguaggio.
Lo stesso Casto, chiarisce le intenzioni del progetto: «”Non era una battuta” è una frase che mi ritrovo a dover pronunciare spesso, in particolare, ogni qual volta dico qualcosa che risulta involontariamente comica, magari per la formulazione lapidaria o l’uso letterale del linguaggio che faccio. È vero che, con il tempo, ho iniziato ad utilizzare intenzionalmente l’umorismo (soprattutto quello più nero), rendendolo parte del mio lavoro, ma sono ancora molto frequenti le occasioni in cui ripeto quella frase. Ecco perché, uscendo per la prima volta dalla dimensione musicale che mi è propria, ho scritto uno spettacolo meta-comico, dedicato ai grandi “segreti” della comunicazione che ho decifrato in decenni di osservazione, per poi scoprire che per gli altri erano… ovvietà!»
Immanuel Casto arriva a Firenze, come terza data dello spettacolo, presso il Teatro Puccini il prossimo 29 novembre alle ore 21:00. Oltre ai biglietti disponibili c’è anche la possibilità di acquistare un Vip Package che comprende, oltre all’ingresso, un meet & greet con lo stesso Casto Divo.
I biglietti (posto unico da 18,40 euro) sono in prevendita sul sito www.bitconcerti.it, su www.ticketone.it e nei punti Box Office Toscana www.boxofficetoscana.it (tel. 055.210804)
Per Informazioni: Info tel. 055.362067 – info@prgfirenze.it – biglietteria@teatropuccini.it – www.bitconcerti.it, www.teatropuccini.it.
[Foto stampa e materiale informativo fornito gentilmente da Ufficio Stampa Marco Mannucci]