La madre come figura assente, cercata ossessivamente attraverso altre presenze femminili, è l’energia che spinge John Lennon verso l’isolamento. Questa la tesi di Lesley-Ann Jones, autrice di una serie di biografie dedicate alla vita dei musicisti e tra queste, del volume “I will rock you” su Freddie Mercury, pubblicato in Italia sempre da Sperling & Kupfer. La Jones cita le canzoni più intense tra quelle scritte da Lennon: Mother, Julia, Out the Blue, a conferma del fatto che la morte della madre fu per l’artista inglese un trauma violento e difficile da elaborare, anche nel modo in cui svilupperà le future relazioni con il sesso femminile.
A Julia Lennon, la scrittrice britannica dedica la parte iniziale della sua intensa biografia di 400 pagine, spiegando molte cose della relazione tra la donna e John. Il musicista inglese amava sua madre fino all’idolatria. Rispetto a Mimi Smith, la zia materna che di fatto tirò su e allevò Lennon sin dall’infanzia, a causa della turbolenta vita sentimentale della madre, Julia era una donna più giocosa, libera e meno rigorosa della sorella. Da questo punto di vista, il freno protettivo e affettivo di Mimi, limita l’espressione di John, di fatto più vicino alla madre per spirito e attitudini.
Da questo contrasto che spinge e allo stesso tempo arresta il suo potenziale, scaturiscono le difficoltà con Cynthia Powell, la prima moglie. Alla protettività materna di questa, Lennon reagisce in modo violento e anaffettivo, una sospensione dei sentimenti e della propria vita, ad accezione di tutto quello che arrivava dalla musica. La morte della madre aveva in qualche modo sospeso la sua stessa esistenza.
Il tradimento negato e condotto nella clandestinità negli hotel del paese fu quello con Alma Cogan, nascosto dalla stessa Powell benché ne fosse a conoscenza e rivelato nel 2006 dalla sorella della cantante britannica, l’attrice Sandra Caron, segretezza giustificata a causa della vicinanza con la religione ebraica della famiglia Cogan. Quando Alma morirà giovanissima nel 1966 per un cancro alle ovaie, Lennon, che era più giovane della Cogan di nove anni, si annullò totalmente nel dolore. L’incontro con Yoko Ono è di poco successivo. Lennon lascerà la moglie Cynthia e sposerà la performer giapponese nel 1969. La stessa Lesley-Ann Jones ci ricorda che per tutta la vita, Lennon si rivolgerà alla Ono, chiamandola “Madre”.
L’apice della fama con i Beatles spinge Lennon a fare i conti con uno svuotamento interiore senza fine. Delusione per il successo e la ricchezza materiale che si riversa nella sollecitazione immaginativa, tra LSD e amore senza limiti. In questo crocevia di stimoli, la sua esigente e spesso crudele tendenza a soddisfare ogni bisogno, dal sesso alla creatività, piega gli altri al suo volere, genera in lui rifiuto e dipendenza, ogni volta che gli viene concessa e dimostrata una devozione senza condizioni.
La Jones esamina con modalità transtoriche tutta la storia biografica di Lennon, ricontestualizzando alcuni episodi e con il piglio dell’inchiesta giornalistica, rielaborando alcuni luoghi comuni. Quando per esempio Lennon si trasferisce a NY nel 71 con la Ono, non lo fa per sfuggire ai fan dei fab four inferociti che chiedevano il corpo di Yoko per aver causato la rottura dei The Beatles, ma perché la figlia di Yoko era stata rapita da Tony Cox, l’ex marito dell’artista giapponese.
“John Lennon, la biografia definitiva” nella versione originale si intitola “Who killed John Lennon?” proprio perché la penna acuminata della Jones, in un modo totalmente inedito, cerca di scavare nelle motivazioni più profonde che hanno trasformato John Lennon nel corso della sua vita, a partire dalla relazione controversa e dolorosa con la figura materna. La Jones, introduce e guida un racconto collettivo, attraverso gli amici, i collaboratori, le e gli amanti, attraverso ricerche e testimonianze originali, che oltre a Cynthia Powell, includono quelle di Paul McCartney, May Pang, assistente personale e amante di Lennon per un breve periodo durante gli anni settanta, Andy Pebbles, il giornalista di BBC1 che il 6 dicembre del 1980 intervistò i Lennon, due giorni prima dell’omicidio di John, avvenuto sotto casa sua.
Chi lo ha ucciso allora, sembra dirci la Jones, ovvero da quando Lennon comincia a trasformare il suo viaggio interiore, verso un inesorabile e costante confronto con la morte?
Il volume, edito da Sperling & Kupfer è disponibile sul sito dell’editore ed è corredato da 16 pagine di materiale fotografico in bianco e nero e a colori, che attraversa tutte le fasi della carriera di Lennon. Tra queste, la foto di David Bowie insieme a Lennon, scattata nel 1974. La Jones a questo proposito racconta del cosiddetto (da Bowie stesso) “weekend perduto” di Lennon, dove i due artisti britannici consumarono un brevissimo ma intenso “scambio” relazionale. Le ultime sessanta pagine del libro, includono una cronologia selezionata della vita di Lennon a partire dalla nascita della zia Mimi nell’aprile del 1906, fino al recente compleanno di Yoko Ono, 87enne dallo scorso 18 febbraio 2020. Chiudono le note del volume suddivise per capitolo di riferimento, una sezione chiamata “in altre parole“, sorta di “ipse dixit”, dove si possono leggere dichiarazioni di Lennon e degli artisti a lui vicino. La sezione “Musica” include una discografia ragionata e le canzoni preferite dalla stessa Jones, con una lunga motivazione e descrizione, brano per brano. Bibliografia selezionata e suggerimenti chiudono questo ricco volume dedicato a John Lennon.
Autore: Lesley-Ann Jones
Traduzione: Lorenzo Ruggiero
Pagine: 420
Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo: 18,90
Nella tarda serata dell’8 dicembre 1980, quando si diffuse la notizia che John Lennon, la rockstar più amata del mondo, era stato ucciso a sangue freddo a New York, per milioni di persone il pianeta smise di girare. Nel volume John Lennon. La biografia definitiva, edito da Sperling & Kupfer, la famosa biografa musicale e giornalista Lesley-Ann Jones dipana i molti tratti enigmatici del personaggio, delineando un ritratto integrale e inedito dell’uomo e dell’artista, della sua vita, dei suoi rapporti sentimentali, della sua drammatica morte, della sua imperitura eredità musicale. Scavando in profondità, l’autrice sonda gli alti e i bassi dell’attività artistica e della vita privata di Lennon, ridefinendo il percorso che lo portò a stabilirsi a New York, dove venne ucciso per strada, fuori dal palazzo in cui abitava, in quella fatale notte d’inverno. Ma chi, o che cosa, ne provocò la morte? E quando morì davvero «l’autentico» John Lennon? Basandosi su ricerche di prima mano, foto inedite e testimonianze esclusive, questa biografia offre una coinvolgente immagine a tutto campo di una delle più leggendarie e iconiche figure della cultura musicale contemporanea, a quattro decenni dalla sua tragica morte. Ripercorrendo anche l’epopea dei Beatles, Lesley-Ann Jones ricostruisce l’identità lennoniana, attraverso i racconti di chi, nel corso del tempo, lo conobbe intimamente: dalla prima moglie, Cynthia, al figlio primogenito Julian; dal compagno nei Beatles, sir Paul McCartney, all’ex amante May Pang; fino ad Andy Peebles, l’ultimo giornalista che lo intervistò, un paio di giorni prima dell’uccisione di John.
LESLEY-ANN JONES è una giornalista e opinionista inglese, da oltre venticinque anni nel mondo della musica e dell’industria discografica. È autrice di numerosi libri, tra cui il bestseller Freddie Mercury – I Will Rock You, pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer. Madre di tre figli, vive a Londra.