venerdì, Novembre 22, 2024

KHOMPA – The Shape Of Drums To Come: la batteria del futuro nel progetto di Davide Compagnoni

Per gli Stearica di Davide Compagnoni, l’apice arriva nel 2011 con l’inclusione di una loro traccia nel volume 22 di “Wire tapper”, la prestigiosa compilation che da anni accompagna una delle migliori riviste internazionali di musica “altra”. KHOMPA è il nuovo progetto del batterista torinese e debutta sulla londinese Monotreme (la stessa che ospita Ed Tullett, Midas Fall, This Will destroy you, giusto per citarne alcuni) ed è uscito lo scorso 2 settembre in versione doppio CD e vinilica, con un titolo che ammicca all’album più noto e per certi versi più importante dei Refused. In questo senso, The Shape Of Drums To Come cerca nella forma del drumming un elemento da forzare al massimo filtrando il suono della batteria e re-inventandolo con una creatività degna della sperimentazione di Bill Bruford con lo strumento.

Oltre alla batteria “suonata, Compagnoni si avvale di sensori elettronici assegnati ad ogni elemento costitutivo dello strumento, ciascuno con un suono  “controllato” grazie a diverse modalità tra cui un sequencer e un laptop. È il trionfo di Ableton live e delle sue potenzialità, tanto che Compagnoni sfrutta al massimo dispositivi e software per creare il suono di una rutilante orchestra senza ricorrere a trucchi in post produzione, a sonorità preimpostate e all’abuso di live looping.
Il risultato, in termini squisitamente estetici, si appoggia su numerose suggestioni, che procedono da una versione completamente eretica del doom, passando per i Trans Am di The Surveillance, gli Scorn di Evanescence, Storm and Stress e Don Caballero e una tensione apocalittica davvero irresistibile nel trainare verso un buco nero.

Senza perdersi nel magma dei riferimenti, che sono moltissimi e tutti ricombinati con grande creatività, l’anima di The Shape of Drums to come è più vicina alla ritualità selvaggia e violenta di certa musica tribale che alla freddezza elettronica stricto sensu. Si tratta davvero di un’esperienza sonora unica dove la forza espressiva risiede nella creazione di un mondo ibrido tra organico e inorganico, una mutazione indistinguibile e senza un livello di priorità sull’altro.
Dovessimo individuare un centro nel bellissimo lavoro di Compagnoni, questo sarebbe rappresentato da un battito, perché la sua musica sembra davvero originata dal complesso andamento di un ciclo cardiaco, nella sua trasformazione (caldissima) da ritmo ad armonia.

Anche per questo il progetto KHOMPA non si ferma al suono, ma con il tramite di Ableton Live e un sistema illuminotecnico specifico, diventa immagine del suono, grazie agli stessi trigger che controllano gli strumenti, un dialogo tra luce e drumming che con un uomo solo al comando, elabora un live act di rara potenza. Un piccolissimo esempio delle possibilità aperte dal lavoro di Compagnoni è in questo breve teaser promozionale dell’album.

Donatella Bonato
Donatella Bonato
Veneta, appassionata di tutti quei suoni che alterano la percezione, si è laureata in storia dell'arte nel 2010 e alterna la scrittura critico-musicale al lavoro per alcune fondazioni storiche.

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