L’influenza dei Kraftwerk è incalcolabile. Dal synth-pop fino all’R’n’B, passando per tutte le propaggini, sperimentali o meno, della musica elettronica, non è possibile evitare i suoni e l’esperienza di Ralf Hütter, Florian Schneider, Karl Bartos e Wolfgang Flür.
Nato vicino ad un quartiere a luci rosse di Düsseldorf, il loro primo album di successo, Autobahn, cambia radicalmente l’ambiente sonoro dei primi tre album realizzati con scadenza annuale al 70 al 73, fondendo la passione per i sintetizzatori con l’immagine futuribile della tecnologia, quella che stava alla base dell’ampliamento della rete autostradale tedesca, un vero e proprio mostro tech, legato fortemente all’identità nazionale.
Le scelte continentali della band, anche in termini strettamente linguistici, non favoriscono il successo immediato fuori dai confini, tanto che la stampa britannica, giusto per fare un esempio, riconoscerà la loro statura a partire da The Man Machine, l’album del 1978 che rappresenterà il genoma principale per molta musica elettronica a venire.
Kraftwerk Live, cosa ci aspetta per il tour 2023
Il rituale dei loro live più recenti, che coprono una produzione discografica ferma al 2003, ci racconta meglio di ogni altra cosa l’assoluta attualità dei Kraftwerker, non solo per il successo planetario e la riconoscibilità di quello spazio creativo, ma anche per l’immutabile rigore con cui presentano una realtà sonora e visiva scabra, fatta di pochi elementi che ancora ci interrogano e ci sollecitano sulla relazione tra coscienza e macchina.
Basta pensare alla tattilità dell’esperienza aumentata per i live allestiti nel 2017, dove gli occhiali 3D forniti agli spettatori consentivano di immergersi nella geometria di immagini desunta visualmente dalla loro stessa musica. Brani come Numbers, da Computer World del 1981, che ancora rivela un’estetica robotica abbacinante, Radioactivity, The Robots con i manichini kleistiani a grandezza naturale che delimitano i confini di un teatro inquietante, versioni espanse e davvero “in viaggio” di Autobahn, hanno fatto dei loro show recenti una vera opera d’arte totale.
Lo si deve all’ostinazione di Ralf Hütter, unico membro fondatore rimasto, accompagnato dalle percussioni elettroniche di Fritz Hilpert, attivo con la band dal 1987, le tastiere e le percussioni di Henning Schmitz, in attività con i Kraftwerk dal 1991 ed infine ai live visuals di Falk Grieffenhagen, che dal 2012 definisce tutto l’apparato visuale che caratterizza i nuovi show del combo tedesco.
Kraftwerk Live, le uniche due date italiane, a luglio a Firenze e a Genova
Di nuovo sulla strada, i Kraftwerk sono pronti per un tour che includerà due date italiane per il prossimo luglio. Il 7 luglio a Firenze presso l’Anfiteatro delle Cascine Ernesto De Pascale e l”8 Luglio a Genova presso l’Arena Mare, Area Porto Antico.
Il tour, che si aprirà il prossimo 23 maggio a Santiago del Cile, per concludersi due mesi dopo esatti all’Alicante Summer Festival in Spagna, almeno per quanto riguarda il range delle date reso noto, è avvolto nel totale mistero. Se come avevamo accennato, il precedente show era caratterizzato dalla forza visuale in tre dimensioni dell’apparato ideato da Grieffenhagen, per questo possiamo dire ancora ben poco, tranne limitarci a ripercorrere insieme la cronologia video della seminale band tedesca.
Kraftwerk in Italia, 7 e 8 luglio 2023 Firenze/Genova, prevendite su Ticketone.
[Fotografia dell’articolo, KRAFTWERK Computerworld – FOTOGRAFIE PETER BOETTCHER – Radio City Music Hall NYC 2022 – Fornito da Ufficio Stampa Parole e Dintorni, Nora Bentivoglio]
I videoclip dei Kraftwerk
Se volessimo godere della videografia dei Kraftwerk in forma antologica, attraverso DVD e prodotti video ufficiali, dovremmo rinunciare. A tutt’oggi non esistono raccolte dedicate alla band tedesca, ad eccezione di release non autorizzate e di non facile reperimento. YouTube è come al solito una “library” eccellente, e a partire dal 2000 la situazione è radicalmente cambiata, con la digitalizzazione di video provenienti da vecchie rotation. Prima di allora, era il collezionismo privato che si muoveva ai margini dei concerti a regolare la possibilità di vedere la videografia ufficiale dei Kraftwerk.
Nello speciale in progress che vi proponiamo, è possibile accedere qui di seguito agli approfondimenti dedicati ai più importanti videoclip ufficiali prodotti a partire dal 1976 dalla seminale band tedesca.