Formatesi nel 1985, le L7 di Donita Sparks e Suzi Gardner debuttano su Epitaph tre anni dopo, pubblicando un primo urticante album, a cui seguirà il secondo stampato per Sub Pop, con la formazione al completo, che includeva anche Jennifer Finch al basso e la batterista Dee Plakas. “Smell the Magic” accrebbe la fama delle quattro riot grrrls e consentì loro di calcare gli stessi palchi dei Nirvana.
Ma l’attenzione nei confronti della band crescerà solamente quando firmeranno un contratto con la Slash Records, per il primo dei tre dischi che pubblicheranno con l’etichetta. “Bricks are Heavy” viene pubblicato nel 1992 e prodotto dal grande Butch Vig, che compatta il suono, contiene tutta la rabbia e contribuisce a creare una serie di episodi taglienti e marmorei, attraversati tanto dall’estetica grunge coeva, quanto da un approccio ondivago tra punk e metal.
Ad aprire le danze, un singolo come “Pretend We’re Dead“, per il quale viene girato un videoclip a bassissimo budget.
“Wargasm“, opener dell’album, è anche il titolo della raccolta che Cherry Red dedica al periodo Slash (1992-1997) delle L7. Un digipack a quattro ante che oltre a “Bricks are Heavy”, include anche i successivi “Hungry For Stink” e “The Beauty Process: Triple Platinum“.
Come da tradizione Cherry Red, il cofanetto è corredato di un booklet molto approfondito e di alcuni inediti (session live, versioni demo e versioni edit) disseminati per ciascuno dei tre CD.
“Hungry For Stink“, realizzato sulla scia commerciale del precedente, fu registrato da Gggarth Richardson e pubblicato nel 1994. Ma il risultato è più oscuro e pessimista rispetto agli anthem dell’album precedente.
Il disco contiene più bonus degli altri due e include una versione live di ‘Baggage’, un’ottima b-side intitolata ‘Punk Broke My Heart’ e una folle audio-intervista radiofonica della durata di 15 minuti.
Nel 1997 la bassista Jennifer Finch lascerà la band durante le registrazioni del quinto album della band intitolato “The Beauty Process: Triple Platinum“, prodotto da Rob Cavallo e Joe Baressi che infonderanno un suono più vicino alla scena indipendente, mitigando molto la rabbia complessiva. Rappresenta comunque il testamento di una band che ha dato il meglio di se in questo periodo e che si scioglierà nel 2001, poco dopo aver pubblicato il sesto e ultimo album. Si riuniranno nel 2014, insieme a Jennifer Finch, ricostituendo la lineup e pubblicando il settimo album intitolato “Scatter the rats”. Ma questa è un’altra storia.