Tra il 1980 e l’anno successivo, i Fratelli La Bionda promuovono I Wanna Be Your lover nei presidi televisivi italiani disponibili, tra contenitori generalisti e segmenti dedicati. Insieme alla loro presenza fisica in studio, dove è concesso, presentano un vero e proprio videoclip animato da Guido Manuli, straordinario illustratore, disegnatore, animatore e regista cresciuto nella factory di Bruno Bozzetto e successivamente autore di numerosi cortometraggi, sigle televisive e videoclip, quando realizzare forme brevi dedicate alla promozione della musica non era ancora una dimensione produttiva frequente.
Alcune sigle di Manuli possono essere considerate come veri e propri videoclip, nell’accezione di sintesi e convergenza di numerosi elementi creativi, che si farà strada dagli anni ottanta in poi. Citiamo in particolare Primo Amore, combinazione tra performance live, animazione e riprese in truka, realizzata sul singolo di Elisabetta Virgili per introdurre “Chi?“, il programma condotto da Pippo Baudo e abbinato alla lotteria Italia del 1976.
I Wanna be You lover passa per l’edizione 1981 di Discoring condotta da Jocelyn, viene incluso nelle selezioni di Mister Fantasy, il programma creato da Paolo Giaccio e condotto da Carlo Massarini inaugurato nel maggio del 1981, ed infine per altre vie della programmazione difficili da documentare in questa sede, se consideriamo la lunga permanenza del singolo nelle classifiche italiane.
Il video è una fiaba crudele di ambientazione fantascientifica, nello stile postmoderno di Manuli, capace di incorporare sconfinamenti narrativi, stilistici e tecnici. Prodotto come se fosse uno dei suoi corti, elabora tutte le corrispondenze necessarie, tra liriche e groove, per definire uno spazio visuale in sinergia con l’electro-pop dei La Bionda. La chimera astrale di forma femminile che seduce i due viaggiatori interstellari rilegge La Regina delle Nevi con quelle modalità che caratterizzano altre incursioni di Manuli nel mondo delle fiabe popolari, tra tutti il bellissimo e violentissimo Solo un Bacio, dove lo sguardo sessualizzato dell’autore viene punito con ludica ferocia.
Del resto, le liriche del brano sono tutt’altro rispetto all’edonismo danzereccio che circondava quella stagione musicale, e Manuli traduce quasi alla lettera il terrore di un viaggio verso l’ignoto dove forme non identificate di vita aliena, disturbano la quiete del silenzio siderale. Il mantra perentorio, Wanna be your lover / Not just be your friend, affidato nel brano ad una voce femminile processata, viene quindi attribuito da Manuli a questa fata morgana che si materializza tra le stelle, mentre i due La Bionda combattono contro mecha robot che alludono in modo esplicito all’invasione formale e sostanziale della Toei e dei prodotti televisivi basati sui manga di Gō Nagai. L’animatore e regista cervese rielabora quelle forme con il suo stile, contaminando mostri dell’immaginario fiabesco, scuola dell’illustrazione italiana e le geometrie di un disegno più tecnico. Un prodromo del lavoro che svolgerà per il Rondò Veneziano dal 1981 in poi, dove fantascienza e storia, convergeranno verso la creazione immaginale di Venezia, nonluogo possibile.