domenica, Dicembre 22, 2024

La notte di Sonic Acts. Tra mondi di luce virtuale e club music decostruita: 20 ottobre, La Biennale Musica 2023

Collaborazione proteiforme quella tra La Biennale Musica e Sonic Acts Amsterdam, l'organizzazione che dal 1994, con festival e progetti, ha rappresentato uno dei monitor principali dell'elettronica globale. La Notte di Sonic Acts, uno dei due eventi organizzati in collaborazione con La Biennale Musica 2023, porterà nello spazio modulabile del Teatro Alle Tese di Venezia, le propaggini più sperimentali dell'elettronica coeva, tra club music decostruita, epic collage ed esperienza audiovisiva immersiva. Sul palco: Emme, S280F, Soft Break, Aya insieme ad MFO, Yen Tech, Snufkin e il light design di Theresa Baumgartner

Nel 2019, al Paradiso di Amsterdam, si festeggiava il venticinquennio di Sonic Acts, organizzazione olandese con una propria biennale, che pur mettendo al centro la musica, ha indagato per tutti questi anni le intersezioni tra arte, scienza e tecnologia, con particolare attenzione allo sviluppo delle espressioni digitali.

Non solo il festival quindi, ma anche una piattaforma vera e propria capace di mappare l’evoluzione della nuova musica elettronica e di tutte le propaggini visual connesse, a partire dalla seconda metà degli anni novanta.

Se da una parte c’è la reputazione storica di una realtà che ha introdotto quelle che erano le nuove forme IDM, Electro e Techno, ospitando artisti allora pioneristici come Autechre, Robin Rimbaud e i britannici Plaid, la crescita del contesto ha favorito la creazione di progetti pluridisciplinari che includono, per esempio, le sperimentazioni di Vertical Cinema, opere visual realizzate in 35mm e proposte in forma panoramica verticale, pensate e allestite per specifiche location e commissionate dal 2013 fino al 2017.

Numerosi quindi i progetti biennali, triennali e quadriennali che intersecano i temi dell’ecologia, l’idea di Europa e la sperimentazione audiovisuale tout court.

La collaborazione con La Biennale Musica 2023 diretta da Lucia Ronchetti si è concretizzata attraverso una notte di musica elettronica e suoni digitali, che andrà in scena il prossimo 20 ottobre dalle ore 21:00 alle 2:00 del mattino successivo nello spazio modulabile del Teatro Alle Tese di Venezia.

Una serie di live-set avvolti nel design illuminotecnico di Theresa Baumgartner, artista berlinese specializzata nella sperimentazione audiovisuale, co-fondatrice del collettivo femminile Bestfilmsforever/ BFF con cui sviluppa progetti di media arts sospesi tra l’installazione concettuale e le tecniche di ripresa sperimentali. Per questo contesto svilupperà un design immersivo, un limbo di luci e riflessi che ridisegnerà lo spazio, dove saranno accolti Emme, S280F, Soft Break, Aya, Yen Tech e Snufkin, artisti già promossi in seno alla Biennale di Sonic Acts e che si esibiranno per la prima volta a Venezia.

La prima è una performer che si muove tra ritmi dance estremi e un’oscurità manifesta. La sua percezione della musica elettronica fa della sperimentazione un luogo di impatto sensoriale, tra sound design, ambient e un approccio terroristico alla club music. In questo contesto presenterà il suo “Heaven Help me“, lavoro concepito come un’opera con tanto di libretto e che trae ispirazione da una relazione tossica e abusiva.

S280F è una performer losangelina nascosta dall’anonimato e che si muove come Emme nell’ambito della club music decostruita, l’ambient e l’epic collage per come lo ha definito Adam Harper, ovvero un contenitore metamorfico dove confluiscono elementi tra i più disparati con un approccio maggiormente cinematico e meno orientato alla scomposizione del ritmo.

Yen Tech, al secolo Nick Newlin, viene da Chicago e si muove su un territorio apparentemente simile a quello di S280F, ma con una propensione maggiore per i ritmi desunti dall’hip hop, la Trap e l’electropop. L’ultima release è per l’etichetta di Shanghai SVBKVLT e si intitola Assembler. Nel suo secondo full lenght c’è un’attenzione specifica all’ipercinetismo del gaming coevo.

Il video di Lazarus che agevoliamo ci fa capire quanto l’artista si diverta a piegare l’iconografia della pop star, inventandosi un personaggio preoccupato della propria identità digitale, nonostante le risorse del mondo naturale stiano raggiungendo il declino. Un mondo virtuale alimentato dal sangue della terra, manifestazione di un ego all’ultimo stadio sospeso tra invenzione artificiale, apologo e gioco combinatorio. Il lessico è quello del Rap e delle OST destinate ai videogiochi, della Trap e del cinema di Tsukamoto.

aya, artista stanziata a Londra e precedentemente nota come LOFT, incide im hole per la Hyperdub nel 2021, affrontando il mercato in forma digitale e con l’oggetto fisico di un vero e proprio libro di 32 pagine realizzato in collaborazione con Oliver Van Der Lugt per quanto riguarda liriche, poesie e immagini. Emerge per la prima volta la voce, foriera di un erotismo decostruito e fantasmatico e trattata con i medesimi processi combinatori che elaborano tutti gli altri elementi, inclusi i frammenti più esplicitamente spoken.

Difficile stabilire un confine tra elementi organici rielaborati con il solito Ableton, simulacri digitali, corpo e intelligenza macchinica. Questo perché il disorientamento percettivo va di pari passo con il discorso trans-identitario che attiva. Un viaggio incessante e destabilizzante verso gli altri-da-sè.

Il set veneziano di aya sarà coadiuvato dal lavoro visuale del berlinese MFO, il cui lavoro sensoriale si muove tra luci, video e invenzione scenografica, sinergie pluridisciplinari che l’hanno portato a lavorare sul palco insieme ad artisti come Aisha Devi, Ben Frost e Tim Hecker.

Soft Break da Rotterdam e snufkin da Amsterdam, entrambi Dj e artisti audiovisuali, concluderanno la nottata con i loro set ad alta intensità ritmica per incendiare il dancefloor.

Ricordiamo che La Notte di Sonic Acts è inserita nella sezione de La Biennale Musica 2023 chiamata Club Micro-Music, dove prenderanno forma “aspetti e tendenze stilistiche della performance di elettronica live – ha specificato Lucia Ronchetticon concerti concepiti per gli spazi del Teatro alle Tese, con pubblico in piedi o seduto che può accedere agli eventi in diversi momenti

Oltre agli artisti, i sound designer, i dj, i producer ospitati durante la notte di Sonic Acts, nel contenitore Club Micro-Music saranno presenti artisti di grande calibro come Lamin Fofana, Jjjjjerome Ellis, Jace Clayton AKA Dj Rupture, Steve Goodman AKA Kode9, Loraine James, Nicolas Becker, Robert Aiki Aubrey Lowe, il giovane performer e attivista congolese David Shongo e i seminali Autechre.

L’insieme di questi artisti – ha aggiunto Lucia Ronchetti restituisce un panorama estremamente variegato che intende esplorare le forme e le espressioni della ricerca sulla produzione e diffusione del suono elettronico live. Attraverso i diversi artisti invitati nelle serate del Club Micro-Music, si vuole evidenziare il legame profondo tra le tecniche di generazione sonora digitale e di trattamento del suono registrato ideate nei primi laboratori di musica elettronica negli anni ‘50 e la ricerca sperimentale della cultura globale dj attuale, dove sample acustici provenienti da musiche preesistenti, sono codificati e svincolati dalla realtà compositiva originaria per essere composti secondo nuovi codici formali

La collaborazione tra La Biennale Musica e Sonic Acts non si limiterà alla nottata del 20 ottobre, ma comprenderà anche una delle installazioni sonore più interessanti tra quelle in programma nel contenitore Sound Installations/Sound Exhibitions.

Con un’apertura prevista il 16 ottobre dalle 14:30 alle 17:00 e una successiva esposizione dal 17 al 29 ottobre dalle 1:00 alle 17:00 al Padiglione 30 di Forte Marghera, Anthea Caddy e Marcin Pietruszewski presenteranno un’installazione intitolata Love Numbers e concepita per violoncello, suoni sintetici e altoparlanti parabolici.

L’installazione esplora le forme cosmiche di Sole e Luna nella formazione di forze gravitazionali e termiche opposte, all’interno dell’atmosfera terrestre. I numeri d’amore sono quelli introdotti all’inizio del novecento dal matematico inglese Augustus Love, per indagare a risposta della terra rispetto all’influenza delle maree.

La Notte di Sonic Acts, link all’evento e informazioni di prevendita

Love Numbers, link all’evento e informazioni di prevendita

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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