Disco-Antistat, la macchina lavadischi che pulisce da polvere e muffa la tua collezione di dischi in vinile
Knosti produce da alcuni decenni Disco-Antistat, la macchina lava dischi già conosciuta dagli amanti del vinile, molto meno dalle nuove generazioni che si avvicinano a questo magnifico formato.
Senza affrontare analisi complesse sul boom in parte “dopato” delle ristampe viniliche in piena “loudness war”, siamo dell’avviso che l’esperienza dei mercatini, delle fiere del disco e di quei negozi che ancora sopravvivono vendendo prime, seconde, terze e quarte stampe, sia ancora un’avventura da intraprendere con passione. Una ristampa degli anni settanta e ottanta spesso suona meglio di quello che viene immesso oggi sul mercato, ma il reperimento di copie decentemente mantenute, al di là del costo, può comportare sgradevoli sorprese.
Quando ad una prima occhiata sulla sua superficie, un disco ci sembra compromesso, non è detto che lo sia per davvero. Muffa, polvere sedimentata, macchie, possono renderlo un campo di battaglia, ma è possibile che sotto quello strato non vi sia alcun graffio.
Se le macchine lavadischi professionali, utilizzate per lo più dai commercianti specializzati, hanno spesso funzioni complesse e costi insostenibili per un consumatore comune, il sistema di pulizia dei dischi con piccole vasche che introducono misture a leggera base alcolica, può essere risolutivo.
Non è questa la sede per elencare altri metodi, tra cui il lavaggio in vasche ad ultrasuoni, né per passare in rassegna tutte le RMC (acronimo per Record machine cleaner) che utilizzano sistemi di aspirazione. Si tratta di dispositivi che superano le 500 euro e possono arrivare anche a costare qualche migliaio di euro, un investimento che può permettersi solo un negozio specializzato, certamente non un utente comune.
Nonostante l’olio di gomito, i risultati di prodotti come Disco-Antistat sono assolutamente sorprendenti e sicuri, oltre a consentire una pulizia della propria collezione ad un costo che talvolta scende sotto le 100 euro complessive.
Il video unboxing che vi proponiamo è un test della versione standard di Disco-Antistat, ne esiste infatti una griffata come “2nd generation” che adotta alcune piccole migliorie.
Per un costo inferiore quella standard funziona ancora molto bene. Rimandiamo al video tutorial per i dettagli e ad alcuni consigli aggiuntivi in calce all’articolo.
Disco-Antistat, la macchina lavadischi prodotta dalla casa tedesca Knosti. Guarda il video tutorial per cominciare ad usarla
*Prodotto acquistato dalla redazione
Che cosa contiene la confezione standard di Disco-Antistat
La confezione standard di Disco-Antistat, la macchina lavadischi prodotta da Knosti, contiene:
- Una vasca di lavaggio
- Una confezione di mistura per il lavaggio di circa un litro
- un dump per il fissaggio di 33 giri e 45 giri sulla macchina di lavaggio (il lavaggio avviene mediante immersione del disco nel liquido inserito nella vasca, come mostrato chiaramente nel video tutorial
- Cinque filtri per filtrare il liquido usato, pronto per essere ri-utilizzato
- Un imbuto dove applicare i filtri
- Una rastrelliera per collocare i dischi durante il processo di asciugatura
- una sheet A4 con istruzioni dettagliate
Perché è consigliabile acquistare una seconda vasca Disco-Antistat
La mistura fornita da Knosti per Disco-Antistat è a base alcolica. Il flacone non denuncia tutti gli ingredienti, ma garantisce l’assenza di residui. Secondo alcune scuole di pensiero, per evitare che un residuo seppur invisibile, si depositi sui solchi a fine asciugatura, causando il classico grumo di polvere appiccicata sulla puntina del giradischi a fine riproduzione, si può ricorrere ad una seconda vasca riempita con acqua demineralizzata o distillata, per effettuare un risciacquo del disco prima dell’asciugatura definitiva.
La nostra esperienza di lavaggio, che supera qualche centinaio di dischi, non ha causato problemi rilevanti e il fenomeno del grumo di polvere appiccicato sulla puntina è ridotto solo a pochi casi e scompare definitivamente dopo un primo ascolto post-lavaggio.
Per chi teme la polvere in modo maniacale, può comunque sperimentare questo metodo alternativo legato all’acquisto di una seconda vasca per il risciacquo successivo in acqua distillata, considerato che Knosti vende anche i pezzi separati della macchina Disco-Antistat, a partire dalle vasche fino ai Dump di fissaggio, aspetto che rende meno costosa questa soluzione, rispetto a dover comprare obbligatoriamente due kit completi.
Consigli e accessori aggiuntivi per una pulizia maniacale con Disco-Antistat
La versione hardcore prevede l’acquisto di una serie di accessori aggiuntivi, per rendere la pulizia accuratissima. Una soluzione valida, ma che richiede molto tempo rubato alla vita e in un certo senso all’ascolto. Noi vi proponiamo comunque l’alternativa.
Disco-Antistat, versione hardcore per pulizia estrema: accessori necessari
- Una confezione di panni microfibra. Consigliamo il pack microfibra da 24 della Tivoli, venduto ad un prezzo molto basso anche su amazon. Le dimensioni non dovrebbero essere inferiori a quelle di un 12 pollici, controllate quindi bene le misure.
- Una bottiglia da Cinque Litri di Acqua Distillata
- Una Pistola Spray per acqua
- Un imbuto tradizionale da cucina
- Una confezione di filtri in carta per caffettiera americana, consigliamo il pack economico da 100
- Se già non l’avete, una spazzola in fibra di carbonio per la pulizia quotidiana dei dischi. Consigliamo un modello base della Thakker.
- Una confezione di copertine interne per vinile, i 50 pezzi della Panmer possono andare bene.
- Un Kit Disco-Antistat standard
- In alternativa alla mistura Disco-Antistat, potete provare anche questa della Vinyl Clear, molto buona.
Il seguente metodo consente di evitare l’acquisto di una seconda vasca per il risciacquo, applicando l’acqua distillata direttamente su disco mediante pistola spray, ma andiamo per ordine
- Riempite la vasca Disco-Antistat con la mistura originale come indicato nel video, fino al livello superiore delle spazzole in pelo di cammello
- In alternativa potete usare la soluzione Vinyl Clear (ricordate di conservarla in frigo dopo ogni utilizzo)
- Effettuate una prima pulizia superficiale del disco con la spazzola in fibra di carbonio, così da togliere tutto lo sporco superficiale in eccesso
- Assicurate il vinile con il dump di fissaggio facendo attenzione a stringere non troppo forte, ma in modo sufficiente per non far colare liquido verso l’etichetta del disco stesso
- Piazzate i perni del dump ai bordi della vasca, nelle guide apposite, per immergere il disco nella vasca
- Girate il dump in senso orario e antiorario. Si consigliano venti giri da una parte e venti dall’altra, e per dischi molto sporchi anche qualcosa in più
- Sollevate il disco dalla vasca e scolate il liquido in eccedenza.
- Lontani dalla vasca spruzzate con la pistola spray acqua distillata sulla superficie del vinile, sia sul lato A che sul lato B e in punti diversi, in modo che l’acqua porti via i residui di mistura utilizzata
- Togliete il Dump dal disco e collocatelo sopra un panno di microfibra
- Collocate un secondo panno di microfibra sulla parte scoperta del vinile
- Senza strusciare sul disco, fate una pressione in modo da effettuare una prima asciugatura del disco
- Fatta questa operazione, collocate il disco sulla rastrelliera del kit Disco-Antistat per l’asciugatura definitiva e aspettate circa sette minuti.
- Ripetete le operazioni da 1 a 12 per i dischi successivi, fino a riempire la rastrelliera, che può contenere fino a otto vinili 33 o 12 pollici
- Filtrate il liquido dalla vasca alla bottiglia originale. Nel caso della mistura Disco-Antistat è possibile utilizzare l’imbuto con filtri in dotazione nel kit completo. Nel caso abbiate scelto di provare Vinyl Clear, potete usare l’imbuto da cucina con un filtro di carta per caffe americano inserito all’interno.
- Le copertine interne per vinile possono servirvi per alloggiare definitivamente il disco, rispetto alla inner sleeve originale. Questo per due motivi: il primo potrebbe essere per preservare l’integrità della stessa copertina interna, se per esempio è corredata di foto e testi. In questo modo inserirete nella copertina esterna il disco già inserito nella nuova copertina interna, più quella originale separatamente per evitare di strapparla a causa di un utilizzo frequente. Il secondo motivo è strettamente legato alla pulizia del disco. Se la copertina originale fosse per esempio di queste semplici di carta bianca, la sua sostituzione potrebbe essere consigliata per evitare che depositi nuovamente polveri e batteri sopra la superficie del disco.
Non ci resta che dirvi, buoni ascolti!!!!