Il Jazzista e contrabbassita Niccolò Faraci vira verso l’elettro-pop ispirato agli anni ’80. Da sempre attento e inventivo sperimentatore vicino ai linguaggi multiformi della musica contemporanea, questa volta da vita al progetto Motel Kaijū, con uno sguardo chiaramente orientato verso l’oriente più pop, fucina di grandi contaminazioni creative.
Dalla fantascienza giapponese, con un chiaro riferimento alla tradizione dei Kaijū eiga, si passa al singolo di “Family computer”, di cui presentiamo in anteprima esclusiva il videoclip realizzato da Marialaura Gionfriddo e Federica Schirru.
La clip è un esempio di pop elettronico giocoso e metalinguistico, che cita il Giappone attraverso un campionario di strumenti e attitudini che hanno fatto la storia della musica elettronica legata all’intrattenimento, dai primi videogames alle “idol band”.
Sintesi vocale, vocoder, un moog.
Buona visione.
Il video di “Family Computer” è stato girato tra Giugno ed Agosto 2017, in location selezionate in base allo script che contestualizza l’idea di quattro autentici Nerd, alle prese con un essere artificiale in due location diametralmente opposte (villa e studio medico) ma vissute come unico grande laboratorio.
La storia è stata scritta da Niccolò Faraci, pensando alla figura tipica del Nerd chiuso nel suo laboratorio dalla mattina alla sera, iper reattivo a qualsiasi evento di cui il video registra i picchi più alti in un inesorabile crescendo, fino al classico lieto fine.
Marialaura Gionfriddo e Federica Schirru sono le videomaker che hanno reso possibile la realizzazione di Family Computer, girato nell’area di Milano e prodotto dallo stesso Faraci in forma indipendente.
Sono state impiegate due Canon 5D, con obbiettivi Zeiss da 50mm e Canon da 16mm; dotazione che ha reso possibile girare il videoclip in circa 18 ore, suddivise in tre giornate, oltre alla fase di montaggio e color correction, studiata per enfatizzare l’aspetto artificiale della modella coreana Michella Kim.
“Le immagini in pixel-art che vediamo sul monitor dei computer – ci hanno detto le autrici – sono un omaggio al mondo della “demo scene” Commodore. Tornando indietro ai tempi dove con mezzi limitati, pensiamo a computer sul modello del C64 e dell’Amiga, si realizzavano dei piccoli contributi audiovisivi come esaltazione del rapporto creativo tra uomo e computer.
Nel videoclip ci sono alcune rarità. come il videogame della Mattel Electronics risalente al 1977 ed il prototipo di game console color blu, ben visibile nella camera da letto ed in laboratorio”
Marialaura Gionfriddo è una giovane videomaker di 28 anni, laureata al Politecnico di Milano e recentemente apprezzata per il montaggio della serie “Kings of Crime” con Roberto Saviano.
Federica Schirru, coetanea di Gionfriddo e collaboratrice da alcuni anni, ha una laurea in Design della Comunicazione e proprio grazie a questa versatilità, produce contributi video tra fiction e pubblicità.