Microfilm: non un è un video musicale quello di Mago Santo, il nuovo progetto di Ivo Minuti e Alice Chiari, ma un vero e proprio cortometraggio, sintonizzato sulle vibrazioni dei “musicarelli” invece che sulle frequenze catodiche e post-catodiche dei videoclip. Diretto dal videomaker Giacomo De Bastiani e pervaso da un andamento deambulatorio come nel cinema di Sergio Citti, Multimedievale è anche un brano tratto dall’ultimo album del duo, distribuito da Audioglobe a due anni di distanza da “Todo Modo” e disponibile in versione CD sullo store ufficiale del noto distributore fiorentino
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Ivo Minuti e Alice Chiari porteranno dal vivo il mondo sonoro di “Mago Santo” il prossimo 3 agosto 2017 a Firenze, presso il GainSbarre di San Salvi, lo spazio gestito da Massimiliano la Rocca
Quella di Mago Santo è una feroce liturgia laica che arricchisce lo spettro sonoro di “Todo Modo”, il precedente lavoro di Ivo Minuti e Alice Chiari, ancora confinato in quella radicalità scabrosa e cameristica che è stata di artisti come Chris Brokaw, Gastr Del Sol, Jim O’Rourke ma anche di certa filosofia garage, che Ivo Minuti conosce benissimo, per esperienza e cultura. Come nel primo disco, i versi di Minuti girano intorno alla violoncello della Chiari in forma “libera e indiretta”, delineando il percorso di una poesia combinatoria, che cambia costantemente punto di vista, andamento, tono.
A rendere ancora più solenne questo viaggio tra l’ironia e un cinismo di nobile ascendenza, scelte sonore e strumentali che mettono insieme musica colta, noise, Jazz, reminiscenze antiche, ma anche trasfigurazioni mnemoniche desunte dalla cultura popolare, come il recupero della Chanson Balladée in “Multimedievale”, non quella di Guillaume de Machaut, bensì la composizione scritta da Antonino Riccardo Luciani nel 1976 sul modello del rondeau rinascimentale e nota per l’utilizzo che la RAI ne ha fatto con “Almanacco del Giorno Dopo”, il programma curato dal TG1 a partire dalla seconda metà degli anni settanta.
Come clerici vagantes, Minuti e Chiari sono due poeti irrequieti e in costante movimento, fortunatamente e fieramente ai margini della “società musicale” attuale. Insieme a loro buona parte dei NoN e alcuni musicisti con una preparazione che dal Jazz arriva fino alla musica popolare.
Sghembo e mai conciliante, il “Mago Santo” è un imbonitore come l’Elmer Gantry di Sinclair Lewis, tra impostura e la purezza dell’improvvisa rivelazione; un folle guidato dall’amore e dalla contemplazione dell’irrazionale.
“Mago Santo” è Registrato a Pontassieve presso Sonic Studio, stampato a Bagno a Ripoli presso Authoring e distribuito da Audioglobe. I disegni del booklet esterni e interni al CD sono di Alessandro Sivieri, la grafica del CD di Alessandro Naldi