Il grande concerto della Liberazione di Sesto Fiorentino che ogni anno trasforma Piazza Vittorio Veneto in una venue di tutto rispetto, ospiterà il prossimo 1 settembre Manuel Agnelli.
Ad un anno esatto di distanza da “Ama il prossimo tuo come te stesso“, primo album solista per il musicista e produttore milanese, il tour estivo 2023 si avvia verso la conclusione.
Insieme a lui sul palco, una band collaudatissima che comprende Frankie e DD dei Little Pieces of Marmalade, una delle rivelazioni di X Factor 2020, inseriti quell’anno nella scuderia dello stesso Agnelli; Beatrice Antolini, autrice, polistrumentista e produttrice tra le più promettenti in Italia, con all’attivo sei album in studio e una poderosa esperienza da turnista con artisti come Angela Baraldi, Emis Killa e dal 2018 nella live band di Vasco Rossi; ed infine Giacomo Rossetti, bassista toscano già con i Negrita.
Il live sfrutta le tracce dell’ultimo lavoro di Agnelli come traino narrativo per un’amplissima apertura verso il repertorio degli Afterhours. La setlist include brani come Veleno, Non si esce vivi dagli anni 80, Quello che non c’è, Bunjee Jumping, Padania, Ballata per la mia piccola Jena, Male di Miele, Non è per sempre, Bye Bye Bombay, Voglio una pelle splendida, 1.9.9.6., Dea, Lasciami leccare l’adrenalina, Germi e Ci sono molti modi.
Nella setlist c’è spazio anche per una cover dei Joy Division tratta da Unknown Pleasures, quella New Dawn Fades, che nel bene e nel male, rappresenta la disperata ricerca verso la trasformazione e che in una data di Luglio Agnelli ha dedicato a Gabriele Ceci, detto «Cecio», batterista dei Massimo Volume fino al 1998, recentemente scomparso a soli 53 anni per un incidente stradale.
Tra il 2022 e il 2023 Manuel Agnelli ha lambito i confini di altri ambiti, a partire dal Davide Di Donatello per la miglior canzone, ottenuto con “La profondità degli abissi”, brano contenuto nella colonna sonora del Diabolik dei Manetti Bros. composta da Pivio & Aldo De Scalzi, fino alla versione italiana del Lazarus di David Bowie ed Enda Walsh, messa in scena anche al Piccolo di Milano.
Tre i videoclip usciti per veicolare “Ama il prossimo tuo come te stesso”, tutti pubblicati l’anno scorso, tra questi “Signorina Mani Avanti” diretto da Donato Sansone, uno degli artisti visuali più interessanti del nostro paese.
Coadiuvato da Giorgio Testi, Sansone trasforma Agnelli in una vera e propria tela, per mettere in atto un processo metamorfico capace di far da ponte tra organico e digitale, centralità fisica del performer e incessante ri-mediazione del corpo. L’innesto grafico, inteso come vera e propria interferenza, immagina nuovi processi biologici e nuove possessioni cognitive. Non è una questione eminentemente tecnica, perché rivela la nostra relazione con i dispositivi e l’immaginario che hanno prodotto negli ultimi due decenni. Oltre al livello concettuale e simbolico, c’è un’energia che attraversa tutto il video e che sembra alludere, insieme alla qualità sonora del brano di Agnelli, alle modalità con cui l’elettricità compone e costituisce materia e anti-materia. Un principio caro a David Lynch, per chi lo conosce a fondo e che sembra aprirsi alla rivoluzione dell’ingegneria neuromorfica e ai modi in cui le nostre identità potrebbero evolversi o incagliarsi. (Michele Faggi)