Martin Kovalenko è un giovane e talentuoso regista dalle capacità multiformi. Ha recentemente diretto “On Sunset“, il video che promuove il nuovo singolo di Paul Weller e del quale abbiamo parlato approfonditamente anche su indie-eye.
Martin ha realizzato progetti “fashion” non convenzionali e ha un approccio che ci sembra maggiormente legato alla libertà del cinema sperimentale.
Per conoscere i dettagli del suo lavoro e alcuni spunti sulla lavorazione di “On Sunset”, lo abbiamo intervistato
(La foto di copertina è di Jesse Crankson: Paul Weller, Max Beesley e Martin Kovalenko sul set di “On Sunset”)
Sei regista, art director, produttore. Come hai cominciato?
Ho studiato architettura e pubblicità all’università, poco dopo mi sono cimentato nella moda e in scenografia. A poco a poco sono entrato nell’ambito legato all’immagine in movimento. Dipingo da sempre e tutti questi aspetti contribuiscono a dare un’identità a quello che faccio, come i diversi fiori che costituiscono un solo giardino.
Ho visto alcuni estratti per il progetto Maison IRFE condiviso con il fotografo Steven Klein e per il quale hai fatto da art director, è molto diverso dagli standard comuni dei fashion movie, molto oscuro e visionario. Come decidi il tono per un video?
Sfortunatamente il progetto non verrà mai alla luce, ma è stata comunque una splendida esperienza. Riguardo al tono e all’atmosfera spesso, anche se non sempre, è già presente nella musica. Il brano può darti alcune vibrazioni, ti parla in un certo modo. “On Sunset” di Paul Weller per esempio è attraversata da un mood davvero potente, puoi sentirlo sin dalle prime note
A proposito di “On Sunset”, è un recupero mnestico che appartiene al percorso personale e artistico di Paul Weller. Come si è sviluppata la collaborazione con lui?
Credo che Paul abbia visto uno dei miei dipinti e dopo un paio di mesi mi ha mandato “On Sunset”. Da quel momento abbiamo cominciato a discutere del video. Lavorare con lui è stata una vera gioia. C’era un clima famigliare sul set. Abbiamo girato in tre giorni proprio prima della quarantena e del lockdown, da questo punto di vista siamo stati fortunati.
La Los Angeles che hai filmato conduce verso la speranza o la disillusione?
Da nessuna delle due parti (ride)
C’è comunque uno spirito “on the road” nel video che sembra connettersi ad una dimensione più immersa nel tempo…
Si c’è un’idea della strada, del viaggio e del tempo, assolutamente. Ma credo che ciascuno possa vederci cose differenti ed è questo che lo rende magico
La rilettura di Christina’s World, il dipinto di Andrew Wyeth, mi è sembrata splendida. La luna al posto del paesaggio rurale. Che significato aveva per voi?
Non posso parlare per Paul, ma il dipinto di Wyeth per quanto mi riguarda è come un invito ad entrare in una dimensione onirica alternativa. C’è un grande mistero in quell’immagine.
Il tuo video ha un approccio più vicino a quello del cinema sperimentale…
Qualsiasi cosa contenga la parola sperimentazione, mi interessa molto
Progetti futuri?
Sto lavorando su un video musicale proprio adesso, ma dall’approccio completamente differente. Questa volta viene prima l’aspetto visuale, quindi sto cercando la canzone giusta che possa galleggiare bene insieme alle immagini
Paul Weller – On sunset – il video di Martin Kovalenko
Paul Weller – On Sunset dal canale ufficiale di Martin Kovalenko su Vimeo.