Davide Moscato, in arte Mesmerising, ha concluso le registrazioni del suo nuovo album a novembre 2019. The Clutters Storyteller include nove bani, tra progressive e cantautorato, suonati insieme a Fabio Zuffanti, bassista e produttore artistico, Martin Grice ai fiati, Giovanni Pastorino alle tastiere, Paolo Dixi alle pelli e Simone Amodeo alla chitarra.
Il nuovo estratto dall’album si intitola The Vortex, ed è anche uno splendido video d’animazione realizzato da Paola Luciani, nome che i lettori di indie-eye conoscono molto bene. Tra artigianato, disegno animato puro, cut-out e anche un utilizzo non convenzionale del rotoscopio, siamo felici di mostrarvi in anteprima assoluta il video di “The Vortex”
Mesmerising – Davide Moscato in rete
Paola Luciani in rete
Interpretate la realtà, non subitela. Intervista a Davide Moscato e Paola Luciani
Paola e Davide, benvenuti su indie-eye e complimenti per il video. Prima di entrare nel dettaglio, ci piacerebbe sapere come si è svolto il vostro lavoro e quali sono state le interazioni in fase di pre-produzione
Davide: Molto semplicemente io e Paola abbiamo interagito sempre telefonicamente, tieni conto che non ci conosciamo di persona, né ci siamo mai incontrati. Ho avuto il contatto da Luca Coassin, che è il regista della mia clip precedente: “Feel My Dream”, anzi, ne approfitto per ringraziarlo pubblicamente.
…e cosa vi siete detti durante le vostre conversazioni a distanza?
Davide: Ho parlato a Paola del mio brano, raccontandole il senso del testo per sommi capi e che avrebbe dovuto seguire il racconto fornito dal testo stesso. Le ho fatto una sola raccomandazione: quella di realizzare il video simulando il bianco e nero. Per il resto è tutta farina del suo sacco.
Paola: L’interazione si è verificata proprio come l’ha descritta Davide. Quando mi ha chiesto di realizzare la clip di “The Vortex”, ho accettato con molto piacere. Sono stati sufficienti alcuni messaggi per trovare subito la giusta sintonia. In termini creativi è stato un privilegio potermi sentire totalmente libera di esprimere e condurre le immagini insieme al testo. Testo che è un vero e proprio racconto. Le scene mi esplodevano come pop corn e inviavo a Davide provini su provini. Mi sembrava di trovarmi in una festa di fuochi d’artificio.
Davide, a lavoro ultimato cosa hai pensato del lavoro di Paola?
Davide: Sono molto soddisfatto!! Il modo in cui ha raccontato la canzone attraverso le immagini è fantastico. Adoro il momento in cui i gabbiani nel finale si trasformano in uomini, è un’intuizione che pochi avrebbero avuto, ma ce ne sono delle altre lungo il racconto.
Al di là del risultato eccellente, come mai la scelta è ricaduta sull’animazione?
Davide: Ho da subito pensato che, se di questo brano volevo farne un video, l’animazione sarebbe stata l’unica a riuscire ad essere credibile. I vari momenti disegnati catturano alla perfezione ogni nota e ogni parola del mio brano, ma come lo faccia è pura magia, quella magia che riguarda l’arte e la creatività, che diventano ancora più esaltanti quando si incontrano due stili e due mondi diversi.
Paola, Davide accennava al bianco e nero, puoi approfondire questo aspetto in termini tecnici ed espressivi?
Paola: A dire il vero, il bianco e nero è la forma estetica che utilizzo da sempre e aver avuto l’occasione di utilizzarlo in un videoclip mi ha reso felice. Nel processo creativo ho approfondito tutto ciò che mi aiutasse a rappresentare la storia cercando di creare una sintesi. Dalle incisioni su acquaforte ai film dal vero. Da ‘Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick’ di Ron Howard a ‘The Lighthouse’ di Eggers e naturalmente ai racconti di Edgar Allan Poe. Ho disegnato le inquadrature in uno storyboard velocemente per avere il quadro completo del video ma Davide non lo ha visto perché ho preferito parlarne a voce. Alcune scene le ho disegnate con la tecnica del rotoscopio, direttamente al computer. Ma la sfida vera è stata quella di trovare un finale che fosse rappresentativo ma non diretto. Davide lo sa, ho passato due giorni di tormenti. Poi alla fine mi è apparsa la scena che cercavo.
Produzioni video e lockdown. L’animazione ha subito un’impennata più decisa. Una soluzione possibile alle difficoltà dei set?
Davide: Mi sono accorto di come durante i vari periodi di lockdown siano cresciuti i concerti via internet, di quanto i musicisti si siano affacciati a questa nuova metodologia di lavoro, a quanto si siano interfacciati a questo nuovo modo di esibirsi e di restare a contatto coi propri fans. Ciò ci fa capire che un musicista che non sa o non vuole muoversi a dovere sul web, è un musicista con una risorsa in meno da sfruttare. Ma non sapevo che anche i video animati avessero subito una buona impennata, io è da almeno un paio di anni che avevo intenzione di realizzarne uno, l’occasione si è presentata grazie a Paola, perché prima non avevo mai trovato qualcuno che mi soddisfacesse realmente. A lei ho lasciato carta bianca perché sapevo avrebbe fatto un lavoro perfetto.
Paola: La cosa bella che si riesce a realizzare con l’animazione è che puoi dare vita a una casa che vola e una mano che la afferra, il surrealismo portato all’estremo. E la cosa meravigliosa che tutto riesce a seguire un ritmo perfetto. Nel montaggio ho solo importato i frame disegnati. Poi comunque Davide ed io siamo stati in contatto tutto il percorso, confrontandoci per cercare di fare il meglio. Qundi penso che in questa fase di vita così oscura, l’animazione così come tutte le forme d’arte possano servire a stimolare le persone a interpretare la realtà piuttosto che limitarsi a subirla.