mercoledì, Dicembre 18, 2024

Nàresh Ran – Veglia – il videoclip diretto da Gabriele Gasparotti: anteprima esclusiva.

Il nuovo album di Nàresh Ran, sperimentatore di altissimo livello, si intitola "Re dei re Minore". "Veglia" è il primo estratto e videoclip, diretto dal musicista e cineasta Gabriele Gasparotti. Realizzato senza effetti digitali è materia pulsante che si può plasmare, come il nostro sguardo. Leggi l'intervista e guarda il video in anteprima esclusiva su indie-eye videoclip.

Veglia” è il primo videoclip estratto da “Re Dei Re Minore“, l’ultimo album di Nàresh Ran uscito lo scorso 23 novembre 2020 per l’etichetta olandese Breathe Plastic Records e l’italiana Toten Schwan Records. Ambient, drone, noise, attraverso la combinazione di rumori, voci, ronzii e intemperie, il tutto registrato fuori porta, on the road, e poi rimodellato con strumenti portatili sempre presenti in borsa, nel tentativo di rompere gli schemi ed abbracciare nuove prospettive sonore.
Il videoclip è realizzato da Gabriele Gasparotti, musicista e cineasta, ospite, tra le altre cose, della 76ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con il corto “La Nascita di Zelda“, viaggio nel simbolismo atavico e ritualistico dell’inconscio collettivo.
Gasparotti si inventa un nuovo occhio, attraverso una supremazia ottica del tutto “corrotta” rispetto alla norma percettiva, avvicinandosi a quell’idea rituale che attraversa tanto il suo cinema, quanto la musica di Nàresh e forse anche la tradizione delle storie a veglia, così coinvolte con le nostre radici e rivelatrici di quel contatto con l’invisibile che abbiamo irrimediabilmente perduto. Nessun effetto digitale, materia pulsante che si può plasmare, come il nostro sguardo.

Re dei Re Minore su Bandcamp

Nàresh Ran – “Veglia” – il video diretto da Gabriele Gasparotti in anteprima su indie-eye VIDEOCLIP

Nàresh Ran e Gabriele Gasparotti: Veglia – Il Making of e l’intervista

Il video di Veglia è stato realizzato in collaborazione con Gabriele Gasparotti, che ha curato la regia. Come avete sviluppato la vostra collaborazione per questo video?

Nàresh Ran – ho registrato l’intero album utilizzando suoni ‘fabbricati’ fondendo ed elaborando field recordings, suoni d’ambiente ‘rubati’ a luoghi che ho visitato nell’arco di un anno. In quest’ottica mi piaceva l’idea che a curare il video fosse qualcuno non direttamente collegato al disco, che potesse quindi filtrare la traccia il più possibile attraverso il proprio punto di vista fino a raccontarla come se fosse propria. Una dinamica del tutto simile all’approccio che ho usato nella scrittura di Re Dei Re Minore.
Ho proposto la cosa a Gabriele perchè, oltre a stimarlo come musicista e cineasta, lo ritengo uno spirito affine dal quale mi sento sempre capito artisticamente. E’ una di quelle persone che dopo due chiacchiere senti subito di voler coinvolgere in qualche progetto.

Gasparotti, musicista elettroacustico ma anche regista. In questo caso la forma del video è quella del riflesso ottico. Gabriele, Che tipo di dispositivi hai utilizzato per realizzarlo?

Gabriele Gasparotti – Il video è girato con la stessa fotocamera  con cui ho girato altri video presenti sul canale You Tube Muga Muchū Morphing Theater e una serie di ottiche e lenti preparate che mi hanno permesso di rendere deformi e illeggibili le rotte disegnate dagli astri sulla volta celeste. Durante le riprese è successa una cosa piuttosto divertente: avendo girato il video di notte all’aperto, il rumore dei vetri che spaccavo a martellate e la luce della torcia con cui mi illuminavo il cammino hanno svegliato i vicini di casa, che sono accorsi e hanno avvisato le forze dell’ordine pensando si stessero compiendo dei furti nelle automobili parcheggiate per strada.

In che modo hai trasposto l’esperienza del Muga Muchū Morphing Theater in questo video?

GG – Muga Muchū Morphing Theater è un laboratorio creativo in divenire che attraverso la multimedialità permette la collaborazione di varie persone con lo scopo di liberare il sé attraverso l’abbandono all’estasi creativa intesa come atto magico. Ogni lavoro che realizzo con il MMMT finisce per assorbire i colori e le storie di tutti i partecipanti modificando l’idea originale e rendendola un’esperienza di condivisione.  Per “Veglia” scrissi inizialmente un altro video, con l’intenzione di scostarmi dal mio immaginario  per realizzare qualcosa di più vicino a “Re dei re minore” e a Nàresh che al mio lavoro, ma il terzo giorno di riprese, mentre preparavo il set, ho avuto una visione : ho chiuso gli occhi e delle immagini hanno iniziato a prendere vita nel buio mentre la musica di Nàresh nasceva e si spegneva nel silenzio – il tutto si accordava perfettamente, lo sentivo come un’unità organica in cui riconoscevo cose che io e Nàresh ci eravamo comunicati senza mai parlare. Quello che vedevo era un cielo notturno che si scioglieva alla gelida luce lunare portando con sé strane intuizioni e cattivi presagi. Provai a estrarre un tarocco dalla mia tasca (ho sempre un mazzo con me) – era la Luna. A quel punto non sarei stato in grado di accompagnare “Veglia” con altre immagini, se non quelle che avevo avuto in quell’epifania che portava in sé la sintesi dei nostri mondi. Smontai il set e ricominciai da capo procurandomi i materiali necessari e girando il tutto nelle notti successive.

Nàresh, sotto quali aspetti, secondo te, le immagini di Gabriele incontrano lo spirito di “Re dei Re minore”; video realizzato senza ricorrere agli fx digitali e field recording radicale nel caso della tua musica…

NR – Re Dei Re Minore non è un album ‘analogico’, essendo stato scritto ed elaborato con mezzi digitali. Ma i suoni non sono stati particolarmente alterati con ‘effetti speciali’. E’ un disco che cerca di restare onesto nelle sue imperfezioni, con le naturali distorsioni che la bassa fedeltà regala e l’intento di non suonare artefatto secondo canoni di bellezza e fedeltà stereotipati.
Gabriele ha un’attitudine molto simile, probabilmente ancora più diretto ma anche più raffinato, e riesce a trasporlo in egual misura sia nella sua musica che nei video.

Rispetto alla forma sempre troppo angusta e normata del videoclip, il vostro lavoro apre nuove prospettive che divergono verso altri mondi: l visual, l’installazione videoartistica, il cinema sperimentale. In quali di questi campi potrebbe svilupparsi la vostra collaborazione, al di là del veicolo youtube per l’album di Naresh?

NR – Con Gabriele abbiamo condiviso già diverse cose, ho co-prodotto il suo ultimo album con la mia label Dio Drone e abbiamo suonato insieme in alcune occasioni, tra cui un bellissimo sleeping concert in compagnia di Giovanni Lami e Bad Girl. Amo il cinema quasi quanto la musica, e sporadicamente ho lavorato ad alcune soundtracks. Ho sempre pensato che l’immaginario visivo di Gabriele fosse del tutto in simbiosi con la sua musica ma questa collaborazione mi ha rivelato il contrario. Non abbiamo ancora mai effettivamente composto qualcosa insieme, quindi direi che sia un’installazione che una vera e propria colonna sonora potrebbero essere territori fertili per sperimentare questo connubio.

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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