mercoledì, Dicembre 18, 2024

Ninjaz Mc – Showgun, l’album e il video di Thomas Pizzinga: la doppia intervista

Showgun è uscito il sette dicembre scorso sulla neonata GRIMEIT, etichetta dalla vocazione urbana assolutamente tutta italiana.
L’album che inaugura le danze è l’esordio solista di Ninjaz al secolo Vincenzo di Martino, Mc storico del collettivo con base toscana noto come Numa Crew.

Nell’album si fondono in modo creativo influenze dalla terra d’Albione e come dice lo stesso autore, elementi di “filosofia giapponese“.
Dodici anni di attività live alle spalle sotto il segno della bass music hanno consentito a Ninjaz, già da questa prima uscita, di collaborare con un nome presigioso come Hellmuzik per la distribuzione digitale.

L’Inghilterra dicevamo, perché nel DNA di Ninjaz è fortemente presente quella fusione tra breakbeat, drum and bass, hip hop e altre contaminazioni come la cultura dancehall, sviluppatasi a partire da Londra sotto la sigla di “grime music”, tra gli anni novanta e il nuovo millennio.

Sonorità del tutto nuove per il contesto italiano che trovano un corrispettivo nella dimensione visuale, sempre presente nei lavori del collettivo e nella lunga esperienza live di Vincenzo De Martino.

Nello stile di Indie-eye VIDEOCLIP, abbiamo deciso di coinvolgere in una doppia intervista Ninjaz e il suo collaboratore di lungo corso per quanto riguarda i contributi visual. Thomas Pizzinga, regista, sperimentatore visuale, è ideatore insieme a Piero Fragola del progetto Angle, attraverso il quale ha definito nuove frontiere del video mapping anche a livello internazionale spingendone le caratteristiche visuali in un territorio narrativo più articolato, tra 2D e 3D. Ha recentemente diretto il videoclip di Shogun, traccia estratta da “Showgun” e utilizzata per la promozione dell’album.

Il video è un esempio, rarissimo, di lavoro collettivo di altissimo livello professionale e che non ha niente da invidiare alla dimensione visuale di alcune produzioni britanniche. Oltre al talento di Pizzinga e allo staff di Elephant Studio, diretto dallo stesso Pizzinga insieme a Madlene India Sabin, sono stati coinvolti professionisti dell’illuminotecnica come Watt Studio Firenze e un team di lavoro preparatissimo. 

[L’immagine di copertina è di Giulia Pianigiani]

Ninjaz MC – Shogun, il video ufficiale diretto da Thomas Pizzinga

 

 

Vincenzo, puoi raccontarci il video di Shogun dal tuo punto di vista, sia in relazione al brano che sotto il profilo della realizzazione?

Vincenzo di Martino (Ninjaz):  Shogun è il primo singolo su cui abbiamo puntato per farne un videoclip, tra l’altro è anche l’ultimo pezzo prodotto e quindi forse il più “fresco”. Tutto il progetto è nato da eventi e coincidenze quasi magiche. A cominciare da Elephant Studio che si è proposto di fare la regia, alla collaborazione con Watt Studio che ha fornito la massiccia attrezzatura luci per il video, alle disponibilità di spazi per le riprese e soprattutto al lavoro di un team impeccabile.

Il mondo visivo della clip recupera in qualche modo le atmosfere dei tuoi live ?

Vincenzo di Martino (Ninjaz): Il videoclip racchiude più che altro l’immaginario visivo del disco o meglio il corredo grafico con il quale ho presentato questo lavoro. Shogun è una traccia un po’ a sè, anche durante i live rappresenta un po’ una pausa di riflessione e ha un atmosfera molto più calma, da un punto di vista sonoro, rispetto ad altri pezzi che presento.

Come è nata la collaborazione con Elephant Studio e Thomas Pizzinga?

Vincenzo di Martino (Ninjaz): La collaborazione con Thomas è iniziata ormai 4 o 5 anni fa. Abbiamo fatto un paio di video con lui per Numa Crew, il primo se non sbaglio fu Bass Hater con Dub FX. Ci troviamo molto bene a livello personale per questo è sempre un piacere lavorare insieme e riusciamo a collaborare in sintonia per quanto riguarda le scelte artistiche.
Ad ogni modo ho piena fiducia in Thomas, difatti ho riposto tutto il progetto nelle sue mani, progettando insieme si, ma dandogli carta bianca, quando normalmente metto sempre bocca sulla regia dei miei videoclip.

Ninjaz – Foto di Roberto Graziano

Thomas, Sei attivo da molti anni come Videomaker e hai sperimentato insieme a Piero Fragola tutte le possibilità del video mapping nel progetto condiviso chiamato Angle. Come hai portato questo bagaglio nel contesto di una regia più ‘tradizionale’ come quella del video di Shogun?

Thomas Pizzinga: Insieme a Piero abbiamo si esplorato il mondo del video mapping, ma ritengo il termine un po’ riduttivo: il nostro show é un vero a proprio spettacolo audiovisivo, i contenuti del video mapping sono composti da grafiche 2D e 3D accompagnati da riprese video e addirittura, in alcune parti, da veri e propri music video studiati su una superficie tridimensionale. In Shogun ho cercato di sperimentare con l’interazione tra la storia e le diverse ambientazioni proprio come facevamo nel nostro live.

Elephant studio, la realtà che fa capo al tuo nome, come é configurata?

Thomas Pizzinga: Elephant Studio è un piccolo sogno nel cassetto che ho da quando ero al liceo, con tanta fatica sto cercando di farlo crescere grazie all’aiuto di tutti i ragazzi che ne fanno parte. Al momento siamo dieci.
Siamo organizzati come una piccola casa di produzione. Io seguo la direzione creativa di tutti i progetti firmati Elephant studio con l’aiuto di Madlene India Sabin.

Vincenzo, l’Oriente e il Giappone che significato hanno per te, al di là delle suggestioni estetiche?

Vincenzo di Martino (Ninjaz): Tutto l’immaginario orientale fa da anni parte della mia estetica, soprattutto pittorica, ma se volessimo escludere la parte grafica da cui attingo per le mie creazioni visive, rimangono comunque tante cose, come ad esempio: l’affascinante mondo della cultura orientale, la disciplina marziale con la quale si apprendono arti come il writing o mcing, l’arte della guerra dell’Hagakure con la quale si affronta la vita di tutti i giorni o la classe dei versi Haiku e delle storie Zen.

Credi che il videoclip di shogun riesca ad elaborare visivamente il tuo lavoro sulla parola e sui fonemi a livello, per esempio, di ritmo esterno e interno all’inquadratura (montaggio e composizione)?

Vincenzo di Martino (Ninjaz): Il videoclip rappresenta perfettamente l’idea visiva che avevamo per queste sonorità e si sposa in maniera precisa con l’andamento metrico del pezzo. Le luci e le inquadrature la fanno da padroni come per rafforzare l’aspetto tecnico del progetto e su esse, secondo me, si basa la forza di questa clip. Abbiamo scelto di mettere poco playback proprio per dare più importanza all’aspetto fotografico.

Thomas: Dello staff Elephant chi ha lavorato al video di Shogun e in quale ruolo?

Thomas Pizzinga: Abbiamo lavorato a Shogun in 4, Io ho curato regia e direzione della fotografia più editing e post produzione, Madlene assistente regia, Luca Cingolani è il nostro Gaffer e Umberto Santos assistente camera.

E Come avete discusso lo script e la sceneggiatura insieme a Ninjaz?

Thomas Pizzinga: Sono ormai anni che collaboro insieme a tutta la Numa Crew e quando mi chiamano per qualche nuovo progetto sono sempre entusiasta. Ninjaz mi ha proposto di realizzare il music video di Shogun dandomi alcuni spunti essenziali per la scrittura della sceneggiatura dopodiché sono tornato da lui con diverse idee. Spero di aver trasmesso a tutti il suo amore per l’arte e la cultura orientali.

Il video contiene interessanti sperimentazioni con la luce. Diversamente da molte clip coeve, spesso a metà tra video arte e fashion movie, i toni scuri e l’atmosfera claustrofobica fanno pensare ad altri mondi, forse piú vicini al setting di alcune video installazioni. Quali sono stati e quali sono i tuoi riferimenti?

Thomas Pizzinga: La mia esperienza con Angle, a mio avviso, viene fuori proprio quando si parla della fotografia del video: abbiamo sperimentato molto anche con la programmazione dei Led, inoltre lavoro moltissimo con grandi festival techno come Time Warp dove l’illuminazione diventa design; quindi, quando devo pensare a realizzare una immagine, la maggior parte delle volte cado sempre in atmosfere claustrofobiche e contrasti esaltati. La scena dove si sente di più questo riferimento è quella girata al Combo Social Club di Firenze, con un set di barre Led a semicerchio intorno al soggetto.

Ninjaz MC – Shogun (Dir: Thomas Pizzinga, Elephant Studio)

Puoi raccontarci il set e il making del video: dove avete girato e come

Thomas Pizzinga: Shogun è stato girato in 3 differenti location, 2 delle quali rappresentano la realtà mentre una rappresenta una situazione onirica dove Ninjaz è come intrappolato.
Leonard ha tirato fuori l’asso dalla manica trovando una foresta di bamboo in pieno centro a Firenze, le scene di Ninjaz mentre si tatua sono girate a casa sua mentre la situazione “onirica” al Combo di Firenze. Ho deciso di  girare con Red Scarlet montata spesso su un Ronin mentre il combattimento è stato girato tutto camera a mano.

Ninjaz – MC – Showgun – LP

Vincenzo, l’immagine prima della scrittura musicale. Come idea e come stimolo. È importante per te oppure il punto di partenza è sempre e comunque il groove?

Vincenzo di Martino (Ninjaz): L’immagine, nel suo senso più ampio, è uno degli obiettivi dell’artista di qualsiasi genere. Riuscire a creare un’immagine all’interno della mente dell’ascoltatore, riuscire a collocarsi come artista in un immaginario definito è il modo per comunicare il tuo messaggio al meglio.
Ovviamente qui si parla di musica, quindi il groove è importante, ma anche la musica crea un immagine nella mente di chi la ascolta e su questa immagine il musicista deve giocare.

Thomas, C’è una componente visiva orientale di cui hai tenuto conto, oltre le maschere rituali e tradizionali utilizzate, per esempio a livello pittorico o figurativo?

Thomas Pizzinga: Le maschere realizzate ed indossate da Ninjaz, oltre agli abiti tradizionali da kendo, sono si il fulcro del look orientale del video, ma non mi sono limitato a questo. Tanto nella composizione delle immagini quanto nella color correction di queste, ho tenuto bene a mente le lezioni di grandi maestri del cinema orientale, penso su tutti a Wong Kar Wai e le sue atmosfere eteree.

Come hai lavorato sull’immagine, sia in termini di montaggio che di composizione dell’inquadratura, per arrivare al cuore della musica di Ninjaz, costituita da un rapporto complesso tra ritmo, fonemi e narrazione?

Thomas Pizzinga: Come accennavo nella precedente domanda, mi sono ispirato molto ai registi del Levante, da Wong Kar Wai a Park Chan-wook.
La sfida è stata proprio quella di avere una narrazione fluida ed al contempo un montaggio ritmato dato dalla natura della traccia e del flow di Ninjaz: grazie alle tre differenti scenografie, ho avuto la possibilità di portare avanti più storie contemporaneamente, intrecciandole ed alternandole, potendo così seguire un montaggio cadenzato senza rischiare di essere ridondante.

Cosa pensate dei videoclip contemporanei e di questa nuova rinascita attraverso i canali preposti, come YouTube e Vimeo, sicuramente più dispersivi ma anche molto più liberi da un punto di vista creativo rispetto all’era catodica del videoclip?

Vincenzo di Martino (Ninjaz): Penso che sia veramente un’ottima opportunità per farsi conoscere in maniera celere. È un mezzo veramente alla portata di tutti e rappresenta appieno l’evoluzione della promozione musicale nell’era dei social. Senza dubbio è un mezzo più meritocratico dei precedenti media come radio e televisione.

Thomas Pizzinga: Come in tutti i campi della comunicazione i social network hanno portato pro e contro, da una parte se il prodotto finale è valido farsi notare non sarà difficile, dall’altra proprio perché sono alla portata di tutti alcune volte qualcuno potrebbe pensarci due volte prima di pubblicare un music video (sorride)

In Italia, ad eccezione di indie-eye, non esistono testate interamente dedicate ai videoclip dalla parte di chi li realizza. Le realtà che accolgono clip in esclusiva o che parlano dell’ultimo video uscito attraverso le rubriche preposte , oltre a non avere gli strumenti culturali per parlarne, relegano lo spazio dedicato al regista in mezzo rigo scarso nascosto in calce all’articolo, in alcuni casi non ne citano il nome. Gli uffici stampa nostrani sono totalmente impreparati se chiedi loro un director’s statement o alcune note di regia. Come mai secondo te ?

Thomas Pizzinga: Credo che il problema parta più da lontano: ad eccezione delle grandi città come Milano e Roma, in Italia si sente molto la mancanza di una accademia che prepari professionalmente al lavoro di regia o qualsivoglia figura coinvolta nella realizzazione di un video.
Di conseguenza, c’è poca sensibilità riguardo l’argomento e, spesso, anche i contenuti lasciano a desiderare: credo serva una importante presa di coscienza da parte di tutti per poter alzare il livello e portarlo allo standard europeo.

Vincenzo, come musicista, il videoclip è ancora un mezzo importante per promuoversi?

Vincenzo di Martino (Ninjaz): Come ti dicevo prima l’immaginario dietro alla figura del musicista è fondamentale. Credo che l’ascoltatore abbia bisogno anche di dare un volto, che sia essio anche solo grafico, alle canzoni. Per questo un supporto video ai pezzi è estremamente consigliabile. Anzi io sono dell’idea che, oggi come oggi, traccia audio e traccia video debbano essere pensate insieme: partorite già come un pacchetto completo musica-immagine.

Thomas, i tuoi progetti per il futuro?

Thomas Pizzinga: Un sacco di progetti e sogni nel cassetto che sto e stiamo cercando di realizzare. Prima di tutto il nostro sito web (ride),  siamo molto rilassati quando si parla di auto-promozione. Ci stiamo strutturando ancora meglio per questo 2018, inserendo altre figure nella studio. Niente di sicuro ma magari uscirà un nuovo music video di Ninjaz firmato da noi.

 

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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