Fabrizio Paterlini ha definito la sua musica “un bicchiere di vino rosso in una notte di estate”. A un primo ascolto si direbbe che Now sia un album di grande calma e tranquillità. Appunto il bicchiere di vino rosso in una notte d’estate. Ma non è esattamente così. O meglio non è solo così. E questa interpretazione rischierebbe di sminuire la complessità del lavoro di questo talentuoso compositore mantovano.
Una lunga passeggiata notturna, al buio. L’unica luce che esplode a piccoli colpi sulla strada proviene dai tasti del pianoforte, che si piegano sicuri al tocco di Fabrizio. Quasi certi di non sbagliare. Di non perdersi. Si respira tristezza, una tristezza calma, almeno in apparenza.
Sorprende come in Summer nights, un titolo da cui ci si aspetterebbe serenità e spensieratezza, l’ascoltatore si ritrovi circondato da un’atmosfera autunnale, di fine inevitabile, e di inizi incerti. Senza mai perdere la dolcezza della melodia.
In Darkness is not the opposite of light le note del piano creano un’attesa inquieta, più degli altri brani, poi intervengono gli archi. Sembrano struggersi, consapevoli di qualcosa di che non può non accadere. Poi ancora il piano di Fabrizio. Risponde soffice ma deciso. E ancora gli archi, insieme al piano, sembrano cantare insieme. Le parole sono fuggite. My perfect time è un pezzo interessantissimo. Il piano è accompagnato da un’elettronica molto minimal, che riproduce quasi l’eco di oggetti che cadono per terra, in lontananza, mentre Fabrizio detta la melodia, duettando con il violino e il violoncello.
La batteria appare nella seconda traccia, Not from the past, not for the future. Piano e archi aprono il brano. Dopo trenta secondi si iniziano a sentire le percussioni, leggere, delicate. Poi giù con tutti i piatti. Il risultato sono 30 secondi di grande amalgama sonoro. Imponenti, a tratti epici. Seguiti dalle note accarezzate da Fabrizio. E di nuovo la batteria, nel finale. Le ultime note sussurrate. In alcuni momenti questa traccia ricorda le creazioni eteree di Jónsi Birgisson e compagni.
Finale è un saluto dolce. Gli archi suonano ininterrotti e Fabrizio disegna le note di chiusura, con attenzione ed emotività. E’ di nuovo notte. La passeggiata al buio non si è conclusa. Continua come in un cerchio. O forse segue una strada dritta, di cui l’ascoltatore non riesce a intravedere la fine, neanche per un secondo.
Eugenio Gargiola e Chiara Spagnolo ai violini. Jessica Orlandi alla viola. Silvia Dal Paos al violoncello. Luca Modena alla batteria. I suoni elettronici sono affidati a London-DC. Il piano è tutto di Fabrizio Paterlini. Now è il sesto album di Fabrizio, a tre anni di distanza dal debutto discografico con Viaggi in Aeromobile. La casa discografica è la Fabrizo Paterlini Records.
A inizio novembre questo talentuoso musicista mantovano si esibirà in Russia, in due date, a Mosca e San Pietroburgo. A gennaio dell’anno prossimo in Giappone. Esportazioni Made in Italy di alta qualità