Oblomov , un duo Russo che ha tentato la fortuna in Italia. Iljia (Voce e laptop) e Zachar (basso, radio e televisione) hanno disseminato live-show, o come amano definirli loro, veri e propri anti-concerti che hanno portato quaranta date tra la Germania e la nostra penisola. Un’intensa attività che dalla musica lambisce i territori della videoarte, della pittura e di tutto quel mondo legato alle installazioni transmediali.
Tra le loro collaborazioni, quella con Don Backy, che ha cantato sulla versione de “L’immensità” rivista dagli stessi Oblomov, con il pittore Adriano Fida, già vincitore del premio Expo Arte, quella con il videomaker Flavio Sciolè, che sta lavorando su un lungometraggio a loro dedicato e che racconterà la decisione di lasciare la Russia per l’Italia.
Per indie-eye hanno pensato ad una serie di contributi audiovisivi di rara intensità e potenza visiva. “Cartolina interurbana” è il primo. Una riflessione surreale e surrealista intorno all’incomunicabilità del mondo contemporaneo.
“Non solo musica – ci hanno detto – ma flash sbiaditi, sussurri e bisbigli che non contengono risposte, ma solo nuovi dubbi.
Video come questo che Indie-eye presenta in esclusiva fanno parte del setting visual degli Oblomov durante i concerti e sono trasmessi a ciclo continuo. Dopo il fortunato “Sound of the soul”, primo album del duo italo-russo, e l’EP “Multiexit” – scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale www.oblomov.it – gli Oblomov stanno ultimando il nuovo “Ad Oculum”, di cui “Mortally boring contemporary history“, traccia presente nel video, rappresenta un’anticipazione.
Nei loro concerti gli Oblomov si esibiscono stando seduti, sdraiati, appollaiati su un divano, tra oggetti da salotto, radio, e una TV del 1956 che trasmette a ciclo continuo suoni, voci e immagini.
La loro musica, cantata in inglese, ha componenti rock e vagamente progressive, tra synth-pop ed electro, con un risultato oniricamente dark e sognante. Dandy rock?