lunedì, Dicembre 23, 2024

Paul Kalkbrenner. Il reale digitale di Jovan Todorovic: il video di Schwer

Il video che segna il ritorno di Paul Kalkbrenner è una riflessione sull'immagine della sorveglianza, sul corpo estraneo come immagine politica e sulla ridefinizione di realtà attraverso l'IA. Lo realizza il regista di origini serbe Jovan Todorovic

Esattamente come le strategie di composizione di certa musica elettronica, il lavoro di Jovan Todorovic sull’immagine di Schwer si basa sulle varianti di ciclo. L’iterazione di un loop sembra garantire solidità al piano visivo, quando all’interno della composizione subentrano delle aberrazioni che complicano la nostra percezione dei corpi situati nello spazio.

Il punto di vista introdotto all’inizio del clip è quello delle città sorvegliate da un occhio disincarnato, ovvero il massimo della presenza tecnologica in “tempo reale”. Todorovic, artista che ha sviluppato uno sguardo peculiare sullo spazio urbano, veicolato dalla produzione berlinese BWGTBLD GmbH, popola alcuni ambienti della capitale tedesca con figure ottenute dalla cattura volumetrica in 4D, un tipo di scansione che consente di ridefinire l’immagine a 360 gradi di corpi, oggetti, animali e persino ambienti.

Ciò che cambia, rispetto al punto di vista fisso della tecnologia 3D precedente, è quello che viene definito come Viewpoint Free Media, dove tutto può cambiare e muoversi. Nello specifico, Todorovic si è servito di 42 videocamere per riprodurre l’iterazione dei movimenti per ogni singolo personaggio, utilizzato successivamente come elemento 3D nell’editing conclusivo.

Ogni ambiente dato, diventa quindi una tela sulla quale strutturare una diversa combinazione di elementi in movimento.

Schwer gioca sulla ripetizione di gesti quotidiani improvvisamente derealizzati dal contesto di riferimento. Gli spazi collidono attraverso corpi estranei che invadono l’ecosistema altrui, producendo sovrapposizioni che sembrano informate dalla logica poco addestrata di un’intelligenza artificiale.

Non è un caso che Mother Berlin, il team di sviluppatori che ha lavorato a fianco di Todorovic per questo video, si sia servito di un software come Anima, animatore simulativo che sfrutta l’IA come motore principale per evitare sovrapposizioni incongrue, ad esempio, quando si simula il movimento di una folla nello spazio.

In Schwer a un certo punto accade esattamente l’opposto e l’idea di corpo estraneo, che Paul Kalkbrenner ha precisato con la parola tedesca Fremdkörper, come ispirazione di partenza per il video, assume valore politico. Lo spazio di interazione, nello scambio tra corpi e luoghi assegnati, assume le caratteristiche inquietanti di un’invasione percettiva. Quello della sorveglianza, che incorpora la vita sociale, non è più in grado di contenere la realtà.

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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