Ho appena finito di leggere Strade Blu, il libro di William Least Heat-Moon che racconta dell’America provinciale, quella lontana dalle grandi arterie di comunicazione e probabilmente quella più vera, fatta di paesini tutti uguali ma ognuno con qualche peculiarità o pezzetto di storia a caratterizzarlo.
Se si dovesse scrivere con lo stesso approccio un libro sulla musica indipendente italiana bisognerebbe passare l’estate a girare per i più o meno piccoli festival e rassegne che riempiono i weekend delle province, in paesi più o meno lontani dal “mondo civilizzato” delle grandi città, e parlare con chi questi festival li organizza, mettendoci voglia, energie fisiche e mentali e soprattutto tanta passione.
Anch’io faccio parte di questa schiera di folli, con la carica (roboante, lo ammetto) di direttore artistico di quella che mi piace definire “l’ultima festa dell’estate” dato che si svolge l’ultimo weekend di settembre, il Pintumpleanno di Verderio, in provincia di Lecco, non lontano da Milano ma nemmeno così vicino da beneficiare dell’effetto Expo, sempre che ci sia davvero stato. La festa celebra ogni anno il compleanno dell’Arci Pintupi (e questo svela il nome arzigogolato) e giunge quest’anno alla decima edizione, un traguardo importante e che porta con sé nuove sfide, a partire dal rinnovamento dell’interno del locale, oltre alle solite legate alla sopravvivenza di chi vuol portare cultura dove sono in pochi a volerla.
Per questa importante ricorrenza ho pensato di chiamare sul palco della festa musicisti con qualcosa da dire, con le loro Strade Blu alle spalle ed altre davanti a loro.
Per la prima serata, venerdì 25 settembre, la scelta è caduta su Olly Riva & The SoulRockets. Olly è infatti partito proprio da Verderio per costruire la sua carriera ricca di soddisfazioni, prima con lo ska-punk degli Shandon, con cui ha fatto qualcosa come 700 date in giro per l’Italia e l’Europa (quindi di strade se ne intende), e poi con il rock di The Fire. Ora con questo nuovo progetto Olly si avvicina al soul e al rhythm’n’blues, facendosi accompagnare da alcuni tra i migliori musicisti della scena milanese e brianzola, ad esempio Geeno De Angelis, che a Milano è sinonimo di soul music, al basso e Gabriele Bernardi, virtuoso dell’hammond.
Sabato 26 settembre sul palco salirà Edda, uno che nella sua vita ha sempre evitato le strade più comode, come racconta nei tre album solisti che ha fatto uscire dal 2009 ad oggi. La sua è una delle proposte musicali più di impatto tra quelle circolanti oggi in Italia, resa ancor più cruda e ad effetto dalla nuova formazione elettrica che utilizza nei live, che lo aiuta a mettersi a nudo ancor più che in acustico, cosa che riesce a pochi eletti abituati a rifuggire le scorciatoie. In apertura ci sarà Caso, uno dei cantautori che più mi piace tra quelli della mia generazione, soprattutto per la sua capacità di raccontarsi e raccontarci evitando l’ironia o l’autoassoluzione, cosa che purtroppo va di moda. Sul palco del Pintumpleanno Caso si presenterà con la nuova formazione elettrica e ci regalerà un’anteprima delle canzoni del nuovo disco Cervino (strade di montagna quindi), in uscita a ottobre.
Domenica 27 settembre la festa si chiuderà, oltre che con il taglio della torta come ogni compleanno che si rispetti, con tre concerti acustici. Il primo a esibirsi sarà GalbU, uno dei best kept secrets della Brianza lecchese, col suo blues profondo e schivo, seguito da Malanimo, emigrato dalla Sicilia a Merate (altre strade quindi) e autore di ballate in bilico tra folk ed elettronica, e da Stefano Locatelli, già frontman dei bergamaschi Gea, che nel 2000 arrivarono ad aprire per i Queens Of The Stone Age, questa volta in solitario con la sua chitarra e le sue canzoni.
Oltre alla musica ci sarà naturalmente la possibilità di mangiare buon cibo e bere buona birra tutte e tre le sere, perché è anche per queste cose che ci si ricorda delle strade percorse.
Vi aspetto quindi al Pintumpleanno dal 25 al 27 settembre alla Palestra Comunale di Verderio.