Incontro La Metralli dopo due anni in cui ho canticchiato più o meno consapevolmente i ritornelli delle sue canzoni. La incontro e sono felice di non trovarla troppo cambiata, nonostante il conseguimento del Premio Ciampi nel 2012 avrebbe potuto forzare qualche cambiamento. Qualche Grammo di Gravità è la naturale prosecuzione Del Mondo che vi lascio , la stella doppia di pezzi presenti in quell’album come Un niente di felicità. Dietro la voce calda e mascolina di Meike Clarelli, la formazione modenese riprende il viaggio là dove lo aveva interrotto; dalle vette delle Dinariche giù fino al Parnaso, accompagnato da avvitamenti ora folk ora jazz.
Quindici pezzi che si susseguono agili alternando alle piazze marine di Ruggine e carie i tragitti da entroterra ne Cantico dei viaggiatori. La Metralli conduce le danze tutte volte all’insegna della tradizione, tanto che nelle pause di Cesarina l’incendiaria sembra di vedere lo svolgersi di una festa popolare, un fuoco nella piazza, gente che tamburella forte sulle ginocchia e ampie gonne di stoffa ruotare a gran giro. Una suggestione tanto realista che non occorre una fervida immaginazione per rappresentarsela.
Le finestre sul mondo gitano continuando, questa volta è il turno de La sciancata, dove la chitarra parla la lingua di Django Reinhardt fino a sfociare nel tourettismo vocale di Meike. Quindici tracce che dimostrano una maggiore attenzione all’impianto generale, a partire dagli arrangiamenti, dalla ricerca di un suono più diretto e minimale, fino alla modalità di registrazione dell’album. Difatti, i pezzi sono stati registrati a 432 Htz, la frequenza dell’accordatura naturale, in modo da conferire all’album un suono dolce, delicato e per l’appunto più naturale. Obiettivo perfettamente centrato, Qualche Grammo di Gravità non tradisce il nome che porta nel titolo e si dimostra un lavoro senza corpo, pura anima in musica eseguita con intensità e standing teatrali. Pur senza grandi azzardi nello stile, La Metralli si conferma una delle proposte italiane più allettanti e complete nel panorama folk.