Quella del 14 giugno 2017 è la terza volta dei Radiohead a Firenze. La band di Thom Yorke sarà in concerto al Visarno, introdotta da un altro set attesissimo, quello di James Blake e aprirà il mini-tour italiano costituito di due date.
Ad introdurre lo show una parte dell’ultimo album “A Moon Shaped Pool“, ma in realtà gli album più celebrati saranno Ok Computer e In Rainbows. Nelle date del tour internazionale l’apertura è generalmente affidata a Daydreaming, il brano che ha lanciato il nuovo album uscito il maggio dell’anno scorso, con un video diretto da Paul Thomas Anderson. Immersa nell’oscurità, la band è separata da una tenda che proietta le loro ombre come su uno schermo.
Questo fino a quando il brano non raggiungerà l’apice e sui versi “We are Just happy to serve you” una luce brillante illuminerà tutta la band. Da questo momento in poi l’ultimo album occuperà la primissima parte del concerto con circa quattro brani, questo è quello che si evince dalla maggior parte delle ultime setlist internazionali, il tutto fino all’esplosione di Airbag, una cesura netta e un primo omaggio ai 20 anni di “Ok Computer”, i cui brani verranno disseminati lungo tutto lo show come improvvise sorprese. Passeranno quindi in rassegna Climbing up the walls, Let Down, mentre No Surprises e The Tourist verranno collocate al momento dei bis.
Radiohead – I Promise, il video diretto dal regista polacco Michał Marczak, già regista del bel lungometraggio All these sleepless night e del video di Beautiful People per Michael Pritchard, con un featuring di Thom Yorke
Tre i brani da Kid A: Morning bell, Idioteque e How to Disappear Completely che per il momento ha chiuso quasi tutti i concerti, prima dei due bis previsti.
L’album più celebrato, insieme a Ok Computer come dicevamo è In Rainbows con Weird Fishes/Arpeggi, All i Need, Videotape, Nude, Reckoner e una versione folgorante di Bodysnatcher che ha chiuso per ora il secondo bis e quindi il concerto. Da un album difficile come Amnesiac c’è spazio solamente per You And Whose Army? il brano probabilmente più famoso di quell’album, utilizzato anche da Denis Villeneuve per una delle scene più potenti del suo La Donna Che canta.
Ancora più indietro nel tempo, ci sarà spazio anche per un classico come Fake Plastic Tree, da The Bends.
Frequente è il cambio di assetto e strumentazione durante il concerto; Greenwood, O’Brien e Yorke si muovono tra numerose chitarre elettriche, acustiche, maracas, pianoforti, tastiere, synths modulari, mentre la complessità degli elementi percussivi è affidata a Clive Deamer dei Portishead, portato in tour come secondo batterista aggiunto.
Sono due le date Italiane dei Radiohead; dopo quella fiorentina presso il Visarno il prossimo 14 giugno, i nostri saranno a Monza il 16 nel contesto dell’I-Days festival 2017.
Radiohead – The Numbers: Jonny, Thom & a CR78, il video di Paul Thomas Anderson
È di questi mesi la polemica che li ha visti contraddire la retorica populista di Roger Waters, uscito recentemente con un album prodotto da Nigel Godrich, collaboratore di lungo corso degli stessi Radiohead. La band di Yorke, contro i diktat da live aid dell’ex Pink Floyd si esibirà in Israele il prossimo 19 luglio 2017 per un attesissimo concerto a Park Hayarkon a Tel Aviv. Durante il recente concerto al Miami’s American Airlines il concerto dei Radiohead è stato introdotto dal combo arabo-israeliano Dudu Tassa & The Kuwaitis con cui Greenwood aveva collaborato nel 2009 per il brano “Eize Yom”.
Per i biglietti dei concerti italiani, il canale è quello di Ticketone.