Oltre il punto di non ritorno c’è l’impossibilità dei sognatori nel vivere questo tempo. Il Daydreaming di Thom Yorke e di Paul Thomas Anderson sembra condividere quella sospensione del tempo che Bernardo Soares sperimenta quando lascia cadere il contenuto di una scatola di fiammiferi nella strada deserta sottostante. Quella di Yorke non è una flanerie, non ha una vera e propria connessione con gli ambienti né con il contesto urbano, segue invece le tracce de “Il libro de l’inquietudine”, dove ciò che viene immaginato è concreto quanto il visibile e si dipana nuovamente d/alla dimensione mnestica.
Half of my life
Daydreaming – Radiohead (dir. Paul Thomas Anderson)
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