Francesco Sgrò, “cantautore domestico” venerdì 22 gennaio ha pubblicato il suo nuovo singolo “Maledizione”, già veicolato dal relativo videoclip lo scorso 12 febbraio.
La clip mette insieme una serie di riferimenti cinematografici, da Kubrick ad Antonioni, passando per Coppola, Tarantino, Scorsese e sopra tutti lo spirito combinatorio di Michel Gondry.
“Per me Maledizione è l’adolescenza – ha detto il lucchese Francesco Sgrò – Prendere il motorino di mio fratello e starmene fuori casa il più a lungo possibile, lasciandomi alle spalle tutte le zanzare che gli altri mi mandano contro. Poi, da adolescenti si è bravissimi, perché si riesce a stare fuori casa anche dentro la propria stanza. Per esempio passando serate intere a vedere film. Questo videoclip è lo sguardo di un ragazzo che guarda film su film sovrapponendo a quelle storie e a quelle emozioni le proprie”.
A realizzare il video è Pietro Borzì, che per l’occasione ha coinvolto l’animatore Simone Brillarelli. Borzì, fondatore di Less TV, documentarista e regista di videoclip, aveva già collaborato con Sgrò per i video di “Le piante” e “In differita“, entrambi legati ad modo specifico di intendere il video musicale, osservato attraverso suggestioni eterogenee che vanno dall’illustrazione, passando per la pop e internet art, oltre alle forme desunte dalla cultura visual e pittorica. Un approccio che Borzì, visionario di talento, ha in qualche modo affinato con il suo personale approccio all’ambito advertising.
“Conosciuto Francesco gli dissi subito che col suo progetto avrei voluto lavorare con diversi illustratori, Sgrò è pop e io volevo colore come non mi era capitato di fare in passato su altri videoclip – ci ha detto Pietro – Abbiamo così realizzato prima “In Differita” con Giulia Conoscenti e successivamente come terzo video “Maledizione” per cui volevo il tratto di Simone Brillarelli. Con Francesco è sempre stato molto facile lavorare, non dico che mi abbia dato carta bianca ma quasi, siamo rimasti entrambi molto soddisfatti per tutti e tre i video. Se parliamo di “Maledizione”, l’idea è nata, come sempre, da una personale necessità di riappropriarsi di ciò che trovavo più stimolante e stranamente nuovamente bello in quel momento. In quel periodo per forza di cose, come tutti, stavo riguardando dei grandi classici del cinema, ho pensato quindi di selezionare alcune pellicole che ho sempre amato per costruire la trama di “Maledizione”. Il tratto di Simone oltre che a creare un filo conduttore tra i volti dei protagonisti, ci ha permesso di utilizzare il girato dei film, così manipolato e reinterpretato. Simone è un gran lavoratore, ascolta molto le mie indicazioni ma ci mette del suo e a posteriori posso dire che era proprio la persona giusta per questo tipo di lavoro. Era tanto che volevo fare un lavoro di questo tipo, ma per sporcare bene qualcosa di già perfetto ci voleva un tratto distintivo come quello di Simone. Abbiamo lavorato su Premiere e After, io mi sono occupato dell’editing, poi, indicazioni alla mano, Simone si è divertito sul resto.“