domenica, Novembre 17, 2024

Stella Burns Loves you: il mondo mitico e intimo di Stella Burns

Inizia nel deserto il viaggio di Stella Burns con i 54 secondi di Black Clouds in the Summer Sky, e piano piano si contamina con un suono di frontiera dal sapore fortemente letterario, come può esserlo il pop migliore, luogo combinatorio e “narrativo” per eccellenza. Il nuovo progetto di Gianluca Maria Sorace, già voce e front leader degli Hollowblue comincia nel 2010 con un brano composto dal songwriter livornese intitolato “Morricone” e debutta ufficialmente due anni dopo al teatro la loge di Parigi con una forma più orchestrata, quella che costituirà il midollo di “Stella Burns loves you“, prima release ufficiale per Twelve records, la cui uscita prevista entro il 2013 è stata slittata al 21 gennaio 2014.

E valeva la pena aspettare, perchè Gianluca Maria Sorace si conferma come uno degli autori più ispirati del panorama Italiano, quello che è in grado di dialogare con credibilità fuori dai confini della “provincia” peninsulare, non solo grazie alla stretta relazione che le sue liriche mantengono con una ricchissima cultura letteraria anglofona, ma anche per il modo in cui tutte queste suggestioni animano il mondo sonoro di “Stella Burns”, sospeso tra una musica delle radici fortemente individualista e un progressivo staccarsi da “terra”, con il volo dell’orchestra che si allarga verso una drammatizzazione più ampia e universale; perchè se il racconto passa in rassegna figure fatte a pezzi dall’amore, interni di ordinarietà Carveriana, le fiamme di un’inferno Bukowskiano, la solitudine degli uomini descritti da Dan Fante, le storie “piccole” e  multisoggettive di Elemer Leonard,  e a far da scenario a questa desolazione,  le ambientazioni estreme e survivaliste di Faulkner e quelle apocalittiche di McCarthy; la musica gioca con i generi nello stesso modo melodrammatico che era proprio dei primi due album dei Tindersticks, quelli che azzardavano una fusione estrema tra le canzoni di un amor perduto descritto attraverso la lunga tradizione delle torch songs, e le orchestre full range di John Barry.

Stella Burns loves you è allora un album che nel forte impatto comunicativo della musica pop, tra postura e finzione, racconto e vita,  rileva la forma post-moderna per eccellenza costruendo un emozionante territorio mitico e intimo. Sorace raccoglie attorno a se una serie di musicisti formidabili; i suoi compagni Giancarlo Russo e Davide Malito Lenti già Hollowblue, Filippo Ceccarini, tromba in alcuni episodi dell’album e la voce di Emma Morton in “A little piece of blue“, brano che prende un’improvvisa impennata “rebirth of cool” in versione acustica.

Dedicato esplicitamente a “tiny miss F” e in modo più sottile a David Bowie (la nota sul retro dell’artwork: “to be played at maximum volume“), il nuovo lavoro di Gianluca Maria Sorace sta proprio nel mezzo; tra flusso di coscienza e travestimento glamour trova città, donne e uomini, posseduti dai fantasmi.

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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