venerdì, Dicembre 27, 2024

Still Bored: i Cyanide Pills e l’arte della sveltina rock’n’roll

Che poi sarebbe parecchio facile liquidare il nuovo disco dei Cyanide Pills: basterebbe dire “vintage”, “revivalista”, “punk”, “powerpop”, e il gioco sarebbe fatto. Del resto si potrebbe anche dare un’occhiata all’etichetta che lo produce: Damaged Goods, label inglese di culto per gli amanti dei suoni targati ’77 e dintorni.

Ma siete ancora convinti della storiella che ci raccontano sulla ricerca dell’originalità a tutti i costi, sul fatto che il rock è morto – o perlomeno si è parcellizzato, qualsiasi cosa questa parola voglia dire – e che quindi bisogna trovare nuove strade, una nuova espressività, dei suoni che siano originali, innovativi eccetera eccetera? Bene, se siete convinti di ciò, smettete di leggere.

I Cyanide Pills non inventano nulla, neanche questa volta. Still Bored, questo il titolo del loro secondo disco, viaggia spedito sui soliti binari di un rock’n’roll svelto e diretto, di un punk settantasettino debitore – appunto – delle melodie e delle chitarre di Buzzcocks, Damned e primi Jam, di un powerpop energico e testosteronico alla Knack/Beat, di un’attitudine “fun fun fun” molto Ramonesiana, in questo parecchio simili ai loro compagni di etichetta Cute Lepers (per quanto quest’ultimi siano più orientati verso sonorità pop).
Sono inglesi, ma sembrano anche un po’ americani di New York. Fanno parte di quella schiera di bands che, attraverso energia, attitudine e palle, portano alto il vessillo del r’n’r. Nel titolo di una canzone citano Johnny Thunders e sì, sarà sicuramente poco per farsi voler bene, ma noi che siamo dei maledetti nostalgici gliene vogliamo. E poi per ciò che concerne le melodie a presa diretta – che, occhio, mica sono così facili da scrivere, non fatevi intortare da chi dice il contrario – se la cavano piuttosto bene, ascoltare Outta Nowhere e Where Did It Go per credere. 17 sveltine da cagnetti in calore per poco più di mezz’ora di musica.

Insomma, ce ne fossero di imitatori così. Noi perseveriamo nel sostenere gruppi come questi, gli Spivs e i Bad Sports (è uscito l’album nuovo e pare sia una bomba) perché hanno capito tutto del r’n’r, perché ci fanno stare bene e ci fanno muovere testa e gambe canticchiando l’ennesimo ritornello catchy e viziosetto.

Denis Prinzio
Denis Prinzio
Denis Prinzio è bassista di numerose band underground ora in congedo temporaneo, scribacchino di cose musicali per sincera passione, la sua missione è scoprire artisti che lo facciano star bene.

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