La visual artist e designer Deborah Johnson aka Candystations, realizza il video di The Unlimited per Sufjan Stevens e Lowell Brans
Deborah Johnson, conosciuta con il nome d’arte di CandyStations, è un’artista e designer interdisciplinare. Formatasi sui palchi con il design di performance visuali per concerti, ha frequentato venue importantissime come Coachella, Disney Concert Hall, Brooklyn Academy of Music, The Museum of Modern Art, MASS MoCA, lavorando con artisti del calibro di Wilco, St. Vincent, Annie B. Parson, Ray LaMontagne, Bang On A Can e naturalmente Sufjan Stevens. Le sue performance site-specific sono state allestite in contesti internazionali, tra cui SXSW, Sundance, Brooklyn Academy of Music.
La visione di Deborah Johnson comprende l’insieme di tecniche digitali e processi artigianali, connessi attraverso una serie di collaboratori che si muovono tra illuminotecnica, scenografie luminose e programmazione e che le hanno consentito di fondere linguaggi diversi con l’unica regola di non avere alcuna regola, tanto da infondere ai suoi lavori una qualità che esce dai confini del digitale per lambire i territori dell’improvvisazione performativa.
Sufjan Stevens, Lowell Brams – The Unlimited – Videoclip ufficiale, Dir: Deborah Johnson
Per Stevens la Johnson ha lavorato moltissimo, desumendo molti dei video dalla sperimentazione su palco realizzata per i suoi tour. Per esempio, la clip di “Too Much” è una rielaborazione dei visuals creati per la serie di show che hanno fatto circolare i brani di “The Age of Adz”.
Per promuovere il nuovo album di Stevens, firmato a quattro mani con il patrigno Lowell Brams, co-fondatore dell’etichetta Asthmatic Kitty, l’arte di CandyStations costruisce una fusione tra commercial e visual, che assolve la funzione promozionale animando grafica e date per informare sulla prossima uscita di “Aporia“, prevista per il 27 marzo 2020.
L’album, costituito da 21 tracce, sarà un album “New Age, dove i 21 brani contenuti risuoneranno con l’intensità simile a quella di una gemma, seguendo lo spirito dei compositori New Age che hanno smussato le asperità dei loro sintetizzatori. Aporia si avvicina allo spirito di una colonna sonora per un immaginario ed epico film di fantascienza, ricco di paesaggi sonori, sognanti, lunari e accattivanti, creati dai synths. L’album potrebbe suggerire come riferimenti quelli di John Carpenter, Wendy Carlos e Mike Oldfield, ma si distingue da questi grandi esempi, generando un universo meditativo personale ed originale”
L’orizzonte di una foresta in fiamme, moltiplicata con una serie di mirroring, è l’immagine che si ripete, si sfalda e si sfrangia nei visuals di Deborah Johnson, creando un’ipnotica continuità tra apocalisse e resurrezione, una dimensione non nuova per quanto riguarda l’immaginario visivo che accompagna i progetti più recenti di Sufjan Stevens.
“Aporia” si configura come un lavoro fortemente vicino alla formazione delle immagini, siamo curiosi di vedere se rimarrà chiuso nella sua dimensione, oppure se dialogherà in modo specifico con una produzione importante di visuals.