Take That. Il tour celebrativo per festeggiare 30 anni di Carriera
Inaugurato lo scorso aprile in terra d’albione, il nuovo tour dei Take That sta portando il trio britannico sui palchi di tutta Europa per celebrare 30 anni di una carriera che aveva raggiunto l’apice durante gli anni novanta. Alle spalle, la pubblicazione di “Odissey” greatest hits uscito a fine 2018, prodotto da Stuart Price e contenente 27 brani che attraversano tutta la carriera della band, a partire dallo storico “Take That and Party” del 1992.
Robbie Williams e Jason Orange se ne sono andati verso le loro rispettive carriere, ma sul palco rimangono Gary Barlow, Mark Owen e Howard Donald.
Take That, si apre il Lucca Summer Festival 2019 – 28 Giugno, Piazza Napoleone
Il 28 Giugno i nostri saranno nella suggestiva cornice di Piazza Napoleone per la prima data del Lucca Summer, il festival più importante della Toscana e uno dei più grandi in Italia. Vestiti con una tuta blu fosforescente, almeno da quello che è possibile desumere dalle date più recenti, eseguiranno successi come “It only takes a Minute”, “These Days”, “Could it Be Magic”, in un contesto nostalgico coadiuvato da alcune proiezioni, frammenti di vecchie interviste e persino un Robbie Williams in versione video-simulacrale, che virtualmente affiancherà i compari durante l’esecuzione di “Everything Changes”, singolo del 1994 che fu accompagnato da uno dei tanti videoclip diretti da Gregg Masuak, collaboratore di lungo corso del quintetto
A questo proposito e per l’occasione, ripercorriamo la carriera della band mancuniana, attraverso 5 tra i loro video più noti, più un sesto “Fake That”
Take That, 5 videoclip e un sesto “Fake That”
Take That – Relight My Fire (Ft. Lulu) – Official video diretto da Jimmy Fletcher
“Relight my fire, your love is my only desire”
Dan Hartman, cantante “disco” statunitense attivo a partire dalla seconda metà dei settanta, viene omaggiato dai Take That con la loro cover di “Relight My Fire“, brano allora totalmente dimenticato e portato al successo dal quintetto di Manchester con il featuring di Lulu, icona soul-pop dei sessanta, anch’essa a rischio rimozione se non fosse stato (e non fosse) per il capillare lavoro di recupero di etichette come la britannica Cherry Red.
Il brano, con il lead vocal di Gary Barlow, diventerà uno dei cavalli di battaglia del quintetto, soprattutto dal vivo. La clip video riproduce il clima festaiolo di quegli anni, performance live, disco-club e un’atmosfera da “pride” che viene alimentata da una serie di “intermissions” iper-sessualizzate tra corpi nudi, docce liberatorie e colori saturatissimi. Oltre a questo, venne diffuso un secondo video, decisamente con più testosterone in gioco, tra immagini live, isteria dei fan e alcuni effetti digitali che incorniciano i nostri dentro alcune sfere fluttuanti; tra gusto trashy e sublime. Il video è diretto da Jimmy Fletcher che qualche anno prima aveva lavorato dietro la macchina da presa insieme a Steve Lowe per il video di “You Can’t Deny it” girato per la mitica Lisa Stanfield.
Take That – Babe – Official video diretto da Gregg Masuak
Uno dei primi singoli a mettere in risalto le qualità di Mark Owen. Una ballad malinconica che viene sostenuta da un video sontuoso, a metà tra racconto d’amore postwar, fiaba e un utilizzo magistrale del set, come luogo della mutazione a vista, ambito prediletto dai video a cavallo tra gli ottanta e i novanta. La clip viene diretta da Gregg Masuak, già con i Take That per il video di “Prey” e con una carriera avviatissima a partire dai primi anni ottanta, che gli aveva consentito di lavorare con artisti del calibro di Level 42, Tesla, Joan Armatrading, Kim Wilde e persino Claudio Baglioni, per il video di “Dagli il via”. Il video è il primo dei Take That a sfruttare una struttura narrativa che interagisce con le liriche del brano, mentre il quintetto rimane raccolto attorno ad un pianoforte, durante la sezione performativa.
Take that – Sure – Official video diretto da Gregg Masuak
Restyling totale in termini di look per i Take That, in una direzione decisamente hipster. Nella clip diretta da Gregg Masuak, la performance tradizionale dei nostri comincia dopo quasi quattro minuti e va avanti per i successivi tre. La lunga parte introduttiva è uno spaccato di vita in comune, forzatamente “documentaristico” e che conferma il sodalizio tra il videomaker e il quintetto, nel tentativo di giocare e sperimentare con le possibilità narrative del mezzo.
Take That – Could it be magic – Official Video diretto da Saffie Ahtiany
Innegabile la capacità dei Take That di realizzare una manciata cospicua di cover, rivitalizzandole per il divertimento anni novanta sotto il segno del disimpegno più puro. Questo era un classico di Barry Manilow pubblicato nei primi anni settanta e basato sulla progressione accordale di uno dei Preludi di Chopin, il numero 20 opera 28. La cover dei Take That, interpretata da Robbie Williams, si basa maggiormente sulla versione dance del 1976 portata al successo dalla coppia Summer/Moroder. Il video mette al centro la qualità “musical” di buona parte delle clip dei Take That ed è diretto da un eccellenza della coreografia come Saffie Ashtiany, tanto da definirne stile e approccio in quella direzione, tra videomusica e recuperi storici, da Jailhouse rock fino a Grease, passando per i video di Madonna.
Take That – Out of Our Heads – Official video diretto da Michael Baldwin
Michael Baldwin è un gettonatissimo regista di videoclip che ha collaborato, tra gli altri, con Travis, Melanie C, Whenyoung, The Vamps, Dave Matthews Band, piegando spesso le esigenze commerciali di grandi nomi e label con una buona dose di talento creativo e iconoclasta. Oltre a questo, ha in qualche modo ri-battezzato il ritorno di alcuni pezzi da novanta attivi nel pop britannico di trent’anni fa, tra cui Rick Astley e appunto i Take That, questi ultimi con il video girato nel 2018 per il nuovo singolo “Out of Our Heads”, inedito contenuto nella raccolta “Odissey”. La canzone, prodotta da Stuart price e resa disponibile per il donwload dalla Polydor prima dell’inclusione nella raccolta di Hits, è scritta da Gary Barlow, Mark Owen e Howard Donald. Baldwin, che meriterebbe uno speciale approfondito su queste pagine, realizza una fantasia pop in stile sixties cercando di seguire gli stimoli soul e jazzy del brano, ma in realtà sfogandosi con l’animazione digitale e l’optical art rivista attraverso la filosofia delle motion graphics. Divertente ed efficacissimo
Take That / Fake That – Happy Now – Official video diretto da Richard Curtis e Tom Harper
Comic Relief, l’associazione britannica che si batte contro la povertà nel mondo, raccogliendo denaro attraverso eventi legati al panorama comico nazionale, ha visto i Take That impegnati in prima linea con il singolo di “Happy Now”, tratto dal loro album del 2010 intitolato “Progress” e veicolato attraverso un video attribuito ai Take That e alla loro controparte “Fake”. Nella parte di Gary troviamo James Corden, mentre David Williams interpreta Howard, John Bishop è nei panni di Robbie, Alan Carr in quelli di Mark e Catherine Tate offre la sua presenza per impersonare Jason. Il video riassume in forma antologica e “fake” tutta la videografia del quintetto, qui riunito per un’occasione benefica nella parte dei giurati impegnati a valutare i loro sosia. I video, i balletti e gli outfit che vengono riproposti sono quelli di “Do What U Like”, “The Flood”, “Pray” e “Back For Good”. Il video viene coreografato dal fedele collaboratore dei Take That, Kim Gavin, mentre la regia viene firmata da uno dei più grandi sceneggiatori inglesi, Richard Curtis, principe della commedia, autore di film come “Quattro matrimoni e un funerale” e “Notting Hill”. Assistito dal premio Bafta Tom Harper, gioca mirabilmente sul contrasto tra la presenza iconica dei Take That e la fisicità improbabile degli “impostori” in scena.
Una “Questione di tempo”