The Cure e il tour celebrativo per i 30 anni di Disintegration
Il tour celebrativo dedicato ai 30 anni di Disintegration ha già preso il via con il mese scorso. L’album dei The Cure che segnava il ritorno a sonorità più cupe dopo la sbornia pop di The Head on the Door e Kiss Me Kiss Me Kiss Me, usciva il 1 maggio 1989 su Fiction Records. Una lavorazione tormentata, segnata anche dai rapporti tesissimi con Lol Tolhurst e dall’isolamento in parte forzato in cui Smith si trovò a lavorare durante le sessioni di registrazione. Il disco è vicino solo in parte alle atmosfere di lavori seminali come Pornography e Faith; pop e psych infatti sono ancora presenti, ma declinati in una forma del tutto atipica. La combinazione tra sonorità oscure e contemplative con l’architettura della canzone popolare britannica crea una frizione spesso perturbante. I tre momenti maggiormente pop sono “Lullaby”, “Pictures of you” e “Lovesong”, ma una volta di più è la scrittura di Robert Smith a fare la differenza, con la capacità di trasformare tre hit single in qualcosa di più complesso, in grado di contaminare più generi e di disattendere le aspettative di pubblico e critica. “Lullaby” per esempio ha la semplicità di una pop song, ma collide con la qualità ambigua della fiaba e della filastrocca per bambini, riferendosi ai sogni oscuri dell’inconscio, al confine tra sogno e incubo, alla “concretezza” del mondo immaginale.
Il videoclip è diretto dal fedele Tim Pope, oltre a raccontare l’aracnofobia di Smith, è il tentativo di Pope stesso di rendere con immagini simboliche e di ascendenza espressionista, l’idea della passata dipendenza da droghe di Smith. Nella semplicità quasi favolistica del setting, che privilegia insetti e immaginario provenienti dal mondo infantile, come era già capitato nella clip di The Caterpillar, viene definito quel crinale in cui il gioco diventa improvvisamente una terribile minaccia.
Il video, montato da Peter Goddard e vincitore ai Brit Awards del 1990, è anche un esempio fulgido di come si articolano i relitti del linguaggio “pop” all’interno di un disco cupo e magnetico come “Disintegration”
The cure – Lullaby – Dir: Tim Pope (1990)
The Cure in Toscana, trent’anni prima del Firenze Rocks
Nel 1989 The Cure arrivarono anche in Toscana a promuovere “Disintegration” ad un mese di distanza dalla sua pubblicazione. Non toccarono il capoluogo ma si esibirono nella vicina Prato il 6 giugno 1989 presso Lo Stadio Comunale Lungobisenzio; quattro giorni fa ricorrevano 30 anni esatti da quello show. Chi scrive lo ricorda benissimo e fu uno splendido e tesissimo show, purtroppo con un’affluenza scarsa.
La setlist fu la seguente: Plainsong / Pictures Of You / Closedown / Kyoto Song / A Night Like This / Just Like Heaven / Last Dance / Fascination Street / Cold / Charlotte Sometimes / The Walk / A Forest / In Between Days / The Same Deep Water As You / Prayers For Rain / Disintegration
Encore 1: Lullaby / Close To Me / Let’s Go To Bed / Why Can’t I Be You
Encore 2: A Strange Day / Three Imaginary Boys / Boys Don’t Cry / Faith
The Cure al Firenze Rocks 2019 – cosa ci aspetta? Anticipazioni sulla setlist
Le prime date celebrative per il trentennio dalla pubblicazione di “Disintegration” sono partite lo scorso due maggio, e la setlist dei live allestiti durante il mese si è rigorosamente assestata sull’intera esecuzione dell’album, con l’aggiunta di alcune b-sides durante gli encore, mai eseguite dal vivo. Tra queste la band di Smith ha eseguito ‘Out of Mind’, ‘Delirious Night’, ‘No Heart’, ‘Fear of Ghosts’, ‘Esten’, ‘Babble’ e la cover di Wendy Waldman ‘Pirate Ships’.
Le date più recenti dei The Cure allestite i primi di giugno hanno invece arricchito la scaletta fino a circa 26 brani, lasciando ben sperare anche per la data fiorentina del 16 giugno che chiuderà il Firenze Rocks. Durante il concerto di due giorni fa al Malahide Castle & Gardens in Irlanda e quello di ieri al Megaland di Landgraaf in Olanda, è stata proposta una scaletta espansa, che include una buona parte dei brani di Disintegration, ma anche moltissimi altri brani dall’ampio repertorio dei The Cure, per un totale di ben 28 brani, encore inclusi.
Tra questi, “From the Edge of the Deep Green Sea” e “High“, tratti da Wish, l’album più “psych” dei The Cure, classici come “Primary“, “One Hundred Years“, “A Forest“, “The caterpillar“, “Boys Don’t Cry” e “Why can’t i be you?“.
The Cure al Firenze Rocks, la line-up
Robert Smith ha “condotto” sui palchi per le celebrazioni di Disintegration una band che ripropone l’alchimia dello show allestito ad Hyde Park per il quarantennale della band e andato in scena il 7 luglio del 2018.
Il concerto del quarantennale, intitolato “The Cure 1978-2018” vedeva la partecipazione di una serie di band di supporto del calbiro di Interpol, Goldfrapp, Editors, Ride, Slowdive, The Twilight Sad. Da quel concerto Tim Pope ha ricavato un film che supera le due ore. L’ultimo lavoro del regista che più ha collaborato con la band di Robert Smith per la produzione di videoclip, sarà nelle sale di tutto il mondo a partire dal prossimo 11 luglio.
La band a Hyde Park e quella sullo schermo è la solita che Smith sta portando in tour in questi mesi per la celebrazione di “Disintegration”
Insieme a lui quindi ci saranno Simon Gallup, Jason Cooper, Roger O’Donnell e Reeves Gabrels, già chitarrista dei Tin Machine e sodale collaboratore di David Bowie.
A Firenze Rocks, delle band collaterali che hanno partecipato al grande concerto di Hyde Park ci saranno solamente gli Editors.
Ricordandosi del successo ottenuto durante gli show del 2011, quando Smith e compagni portarono sul palco e per intero tre album fondamentali della loro discografia (Three immaginary Boys, Seventeen Seconds e Faith), il musicista inglese ha dichiarato a più riprese quanto fosse interessato a ritrovare l’energia di quei live, riproponendo una formula simile che in questo caso ruota intorno a “Disintegration”.
The Cure al Firenze Rocks, la setlist possibile ricostruita su spotify
Come abbiamo anticipato, la setlist del concerto dei The Cure potrebbe riservare alcune sorprese rispetto alla recentissima celebrazione del trentennale dalla pubblicazione di “Disintegration” allestita durante il mese di maggio. Le prime date di giugno risentono ovviamente di quella scaletta, ma si sono sorprendentemente allargate fino a 28 brani. Nella speranza che anche a Firenze accada la magia, questa è una possibile setlist che abbiamo ricavato da quelle dei concerti andati in scena i primi giorni del mese di giugno e l’abbiamo ricombinata su spotify
The Cure al Firenze Rocks, informazioni utili
La biglietteria del festival ricordiamo che si trova al piazzale delle Cascine è seguirà i seguenti orari durante tutta la manifestazione a partire dal prossimo 13 giugno.
Dalle 10:00 è prevista l’apertura Cassa per il ritiro delle buste Ticketmaster e TicketOne, mentre dalle 11:00 apertura Cassa Vendita Biglietti.
Ore 14:00 apertura Cassa Accrediti per la stampa.
16 giugno – The Cure headliner
Apertura cancelli – 14:00
Siberia – 15:30
Balthazar – 16:30
Editors – 17:30
Sum 41 – 19:00
The Cure – 21:00