Dici West Sussex, in seguito ascolti e penseresti Seattle, tutt’al più qualche paese sperduto sulla costa ovest californiana. Uno skate appoggiato alla batteria che traballa dai contraccolpi, tanti, troppi legami con il punk per poter essere completamente post-punk, alternative, rock universitario vicino all’abbandono scolastico. Questo immaginario invece va accantonato per far spazio alle nebbie d’Oltremanica, la vera provenienza dei TRAAMS, terzetto legato alla FatCat Records.
Elusivi come non mai, propongono una formula ben riconoscibile: basso altissimo, batteria dritta come un treno, chitarra distratta nel fornire tutti i condimenti necessari partiture soniche. Un esempio di questa discontinuità: la romantica Hands, dalla ritmica che fa inciampare anche i più attenti, non ha niente da condividere con la segmentata Reds, fondata su accenti distruttivi al basso. La traccia che intitola l’album, invece, con pochi accorgimenti, potrebbe essere nata in qualche deserto del New Mexico, in un giro turistico delle locations di Breaking Bad. La traccia in apertura, Swimming Pool, invece si pone come rumore strutturato, pensato e inquadrato, depresso come i Joy Division, Head Roll al contrario è pop rock alla americana (il primo disco dei Kasabian era pieno di questi pezzi da due accordi, geniali e sensuali).
Il disco, aldilà delle sonorità già sentite in quanto parliamo comunque di un power trio, propone delle soluzioni stilistiche funzionali e meno arzigogolate di quanto ogni primo acchito potrebbe far pensare. In questo caso, siamo fuori sincrono rispetto ai This Town Needs Guns, tutto è più inquadrato e misurato col calibro di un disco pop. Rimangono alcuni strascichi delle ambizioni post- di qualsiasi genere, ma col tempo e la maturità forse passeranno.
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