Merita davvero una Cover story il nuovo video realizzato da Casper Balslev per la pop band Francese nota come ALB.
Whispers under the moonlight introduce una nuova ipotesi di video interattivo che ci ha letteralmente fatti saltare dalla sedia.
Intendiamoci, è un giochino che dialoga a distanza con l’archeologia di quelle applicazioni desktop che una quindicina di anni fa consentivano di modificare alcune funzioni del sistema operativo, simulando in modo scherzoso le azioni della quotidianità telematica.
Ma Whispers under the moonlight va oltre lo scherzo percepibile come tale, e gioca con il coinvolgimento emotivo dello spettatore, scatenando un’azione diretta che interagisce direttamente come un virus eseguibile sul computer dell’utente che si trova a riprodurre la clip video degli ALB.
Quello che incorporiamo è il teaser trailer, perchè il video completo si guarda solamente scaricando un’applicazione da 178mb reperibile direttamente dal sito ufficiale sviluppato per promuovere il brano.
Il video, pur mantenendo un costante equilibrio tra immaginazione e ricordo, sfrutta una sur-realtà di grana grossa per raccontare una storia comune di tradimento, una fatal attraction costruita appositamente per gli anni dei mezzi connettivi.
Un uomo è sotto la doccia, mentre la sua famiglia è in cucina a fare colazione; nella sala adiacente c’è uno strano “monolite” di legno, dal quale esce un plotone di ragazze tutte uguali che imbracciano una spada molto simile ad una daga romana; le ragazze cominciano ad aggirarsi per la casa dell’uomo facendo i dispetti alle figlie, saccheggiando il frigo, bevendo i liquori dal bar, penetrando la realtà famigliare come degli spiritelli dispettosi; è l’immaginazione dell’uomo sotto la doccia che presto si tramuterà in ricordo, quello legato ad una studentessa di anatomia conosciuta probabilmente durante uno dei suoi corsi, prima amata, poi scaricata.
Quando la memoria si farà minacciosa, Casper Balslev trasformerà l’esperienza visiva da giocosa a cruenta, da cruenta ad una vera e propria interferenza malevola dell’immagine, facendo coincidere il climax di coinvolgimento emotivo più forte con una parte conclusiva che esplode letteralmente sul personal computer di chi guarda, sconvolgendo per un attimo applicativi desktop e periferiche collegate; e qui ci fermiamo.