mercoledì, Dicembre 18, 2024

Yves Tumor + Varg2Tm @ Ultravox – Firenze 10-7-2022. La recensione del concerto

Ottimo concerto quello di Yves Tumor dello scorso 10 luglio all'anfiteatro delle Cascine di Firenze. L'evento Musicus Concentus allestito nello spazio Ultravox Firenze insieme a Disconnect code è stato preceduto da uno splendido set di Varg2Tm, producer di talento che ha introdotto le danze con una club music contaminatissima e avvolgente. La recensione

Quando Jonas Rönnberg attacca con la techno brutale di Sex & Drugs & House, rielaborando suoni e prospettive di un anthem dei D-Devils, il suo set ha raggiunto l’apice e il pubblico fiorentino occupa già tutto lo spazio dell’anfiteatro davanti al palco. Varg2Tm ha macinato fino a quel punto sonorità che provengono dal passato e dal futuro della club music, interpolando ritmi breakbeat, jungle, inserti più industrial, per avvolgere tutto quanto in un viaggio sensoriale che dell’ambient mantiene la dimensione avvolgente e tridimensionale. Si balla, ma si può anche meditare sugli spalti, lasciandosi guidare dall’alchimia di questo abilissimo producer.

Appena esce di scena, un cluster sporchissimo di rumore saturo tinge la serata con toni e colori apocalittici, siamo già nel regno che sarà occupato da Yves Tumor, preciso come un orologio, al centro del palco alle 22:30 con i consueti quattro membri della sua band: Chris Greatti posseduto dal demone di Mick Ronson e impegnato in posture hair metal, la ieratica Gina Ramirez al basso, Rhys Hastings, davvero una sorpresa con il suo drumming potentissimo e Yves Rothman ai samples e all’elettronica, responsabile di tutto quel paesaggio sonoro che perturberà ogni possibile aggancio alla tradizione.

Yves Tumor sembra omaggiare il Prince di 1999, per attitudine e immagine. Ma l’intensità è diversa, perché manterrà una distanza ocura, eseguendo un set di un’ora, dritto come un fuso e al centro di questo mélange tra R’N’B, post-punk e improvvise esplosioni glam rock, affidate interamente ai giochi di Greatti, vero e proprio show nello show.

La proposta sorprende per concisione, nonostante i presupposti la musica di Yves Tumor non deborda e tutte le suggestioni descritte, rimangono entro un recinto che privilegia per certi versi l’oscurità, anche illuminotecnica, del primissimo Tricky.

Jackie apre le danze con quella cronometria minimale che assesta il tono, si prosegue quindi privilegiando l’ultimo Ep, The Asymptotical World e Heaven to a Tortured Mind, il full lenght più recente.
Ridottissimi gli episodi tratti dal precedente Safe in the Hands of Love, mentre la presenza di un inedito incendiario intitolato Operator, caratterizza un set che non differisce da altre date europee.

L’apice viene raggiunto con Kerosene!, dove la voce di Diana Gordon non viene sostituita da quella della Ramirez, attivissima in altri brani. La Gordon diventa quindi un sample manipolabile dagli interventi di Rothman, che a un certo punto ne distorce la linea vocale, la rende irriconoscibile, la suona come uno strumento sintetico. Esempio peculiare dell’impostazione di tutto il progetto, anche quando Greatti prende la scena e fonde gli anni settanta con il noise di vent’anni dopo. In quel caso lo strumento suonato non sostituisce, per attitudine, l’estetica del sample, elaborando un discorso combinatorio e creativo molto simile alle decostruzioni elettroniche, pur mantenendo al centro un forte impatto spettacolare e “live”.

Tumor sembra intimidito da un pubblico attentissimo, ma non esattamente reattivo. Il contesto è diverso da quelli dove si sono alternati mosh dancing e stage diving, anche se un piccolo bagno di folla viene accennato, per rientrare subito dopo nello spazio della maschera.

Ipnotico, etereo e improvvisamente violento, rielabora la quintessenza di alcuni generi e li traspone in una dimensione psichica e astrale. Dentro questo viaggio, Yves Tumor può essere alternativamente Prince, Grace Jones, una diva fluida, oppure recuperare il pompino elettrico di Bowie sulle sei corde di Ronson, fottendo le due punte della chitarra offerta in modo promiscuo da Greatti.
Chi partecipa, se può, dovrebbe abbandonare ogni freno inibitorio.


Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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