Ziak è uno dei fenomeni più interessanti dell’hip hop francese anche per il modo in cui ha gestito tutta la comunicazione intorno al suo personaggio. Identità ignota, origini apolidi ai margini della Francia, ha semplicemente tradotto gli elementi della sua biografia in un mondo sonoro che attinge tanto dal medio oriente filtrato dalle banlieues parigine, quanto dall’india. Sempre a volto coperto, ha pubblicato tre album, l’ultimo intitolato Chrome, uscito lo scorso febbraio.
Raplume, etichetta e media vault francese devoto all’universo rap francofono, ha pubblicato nel 2022 una raccolta che aggrega il meglio della scena sotto il titolo di Le soleil se lèvera à l’ouest, ottimo documento sonoro per comprendere le contaminazioni algerine, dell’india occidentale e di altri paesi che attraversano le produzioni street uscite in territorio francese.
Talent è la traccia di Ziak presente nella compilation ed è stata veicolata da un videoclip prodotto dalla Atalia Films e diretto dal titolare Atalia insieme a Sacha Volkov. Il primo, che ha curato anche la fotografia, a partire dal 2018 si è bilanciato tra videomusica, advertising e la produzione di cortometraggi, senza mai adattare il suo linguaggio al contesto, ma aggregando progetti di matrice urbana, tra ultraviolenza e cultura di strada.
Nel suo stile ipercinetico vicino alle forme anti-apologetiche e urgenti del documentario, la relazione tra luce e oscurità è sempre al centro, tanto da essersi spinto più volte verso interessanti territori di sperimentazione.
Il clip per Ziak, senza mezze misure, è splendido è lascia sinceramente attoniti per brutalità e innovazione, violenza e capacità di inventarsi un nuovo lessico.
Da una parte il racconto di formazione negativa che sottende un’educazione violenta, per come la conosciamo attraverso il cinema che descrive la strada e i quartieri dietro la prospettiva criminale. Dall’altra, alla contrazione estrema del linguaggio cinematografico in direzione ritmico-visiva e aurale, corrisponde l’incremento progressivo dei flash luminosi, oltre l’estetica strobo che ha attraversato buona parte della videomusica, anche coeva.
A tenerlo insieme è la velocità dei proiettili, il bagliore improvviso delle armi da fuoco, la velocità di un riflesso, la notte che si mangia le luci e trasforma tutto in un’ipovisione da incubo. Su questi parametri è settata la narrazione del video, che ai limiti di ciò che lo sguardo riesce a catturare, sintetizza meglio di altre cose la violenza fisica e psichica di una realtà generazionale che passa e scompare come un colpo di pistola.
Atalia e Volkov sono candidati per la miglior regia al Berlin Music Video Award 2023, che si svolgerà dal 14 al 17 luglio a Gretchen Club, storica venue della città tedesca. Ricordiamo che un altro video di Ziak, il distopico Meme Pas un grincement, è candidato a BMVA nella categoria VFX.