domenica, Dicembre 22, 2024

Festa europea della musica di Napoli – 18esima edizione

Musica per tutti, con eventi gratuiti in qualsiasi paese del mondo. Una caratteristica irrinunciabile alla base della “Festa europea della musica”, iniziativa creata in Francia nel 1982. Napoli non retrocede, e aderisce alla manifestazione presentando il cartellone di concerti e spettacoli che rendono viva la XVIII edizione. Due esperimenti per l’anteprima – venerdì 20 alle 17 e alle 21 – e una serie di appuntamenti “rituali” – sabato 21 dal mattino a mezzanotte – per onorare la “Festa europea della musica” 2014. Coordinata dal “Comitato Festa della musica di Napoli”, realizzata con il sostegno del sindacato CISL con le proprie federazioni di categoria FILCA [lavoratori edili] e FAI [lavoratori agricoltura] e con il patrocinio del MIBACT e del ministero della Cultura francese, la XVIII edizione della “Festa europea della musica di Napoli” apre le sue cerimonie venerdì 20 giugno. Alle 17 al “Centro di formazione musicale” di via M. Renato Imbriani 94 il concerto degli allievi, mentre in serata, in piazza San Domenico a cura dell’Isfom [Istituto formazione musicoterapia] e in collaborazione con le associazioni “Echi del Mediterraneo” e “Teatro dell’anima”, si terrà uno show musical/teatrale che sorge dalle improvvisazioni sonore. Inseguendo la corporeità attraverso figure gestuali e coreutiche, sarà allestita la trama favolistica di “Chi ha spaventato il lupo cattivo”: coreografia coordinata da Diana Facchini e diretta da Dario Aquilina che mette al centro della scena Cappuccetto Rosso nell’intento di incontrare la sua onda sensuale resistendo alle presenze della natura. E assecondando movimenti che nel rito terapeutico rivelano atti propiziatori e propensione al corteggiamento.

Sabato 21, come da tradizione, tornano puntuali gli interventi gratuiti di tanti musicisti che doneranno le loro esibizioni a napoletani e turisti, rispettando il verbo di una festa in cui artisti e spettatori diventano tutt’uno. Un corpo unico che pulsa e rivive nel rispetto dei canti e dei ritmi. Accogliendo quelli della tradizione e quelli di matrice elettronica e nativo-digitale. Dalle 10 alle 20 al Domus Ars centro di cultura di via Santa Chiara 10, ecco “Spazio chitarra”, viaggio nelle dinamiche popolari/etniche dello strumento a corde a cura dell’associazione Domenico Scarlatti. Dalle 16 alla Nut Academy di corso Umberto I [ingresso gratuito con prenotazione via mail a info@nutacademy.it / tel 081.0609334] si terrà il laboratorio “iProducer. Focus sull’utilizzo dell’iPad nella produzione musicale e nel live set”, a cura di Vinci Acunto. Sempre dalle 16, e fino alle 20, al Conservatorio San Pietro a Majella musica no-stop tra le sale studio e i chiostri con il programma “Stravinsky, Napoli … e la scuola napoletana”. Dalle 18 a mezzanotte, all’Institut français di Napoli con sede a Palazzo Grenoble (via Crispi 86) due momenti differenti. Si parte con l’incontro letterario “Il musicista e l’imperatore”, conversazione – che s’ispira all’omonimo libro pubblicato due anni fa – tra il giornalista Piero Isgrò e la ricercatrice Albina Abbate, intenti a ragionare sul parallelo/duello che unisce il compositore Vincenzo Bellini e Napoleone Bonaparte: personaggi storici, che tra musica e potere si incontrano nella malattia, nell’isolamento e nella apparente morte naturale. A seguire, dialoghi multipli tra musicisti francesi e partenopei. Lo start con una simbiosi tra proiettori super8 e 16mm utilizzati come filtri per la luce, nel concerto di 70fps di Andrea Saggiomo con Riojim, in una altalena tra immagine e figurativo. Dopo, Grizzly Imploded si confronta con Pascal Battus, con l’improvvisazione spastica del rock avvicinata all’elettroacustica francese: tutto è suono, ben oltre la superficie. Ancora, Mario Gabola [Aspec(t)/ASpirale] accoglie Arnaud Rivière tra noise primitivo, sintetizzatori analogici, poesia sonora ed effetti larsen e risonanze; infine l’inedita escursione sonora con SEC e Dario Sanfilippo che trovano Jean-Philippe Gross nella teoria-azione della musique concrète. Ospite d’onore, l’altoparlante e i suoi non-detti.

Traslocando nella Basilica di San Giovanni Maggiore (Rampe San Giovanni Maggiore, lungo via Mezzocannone) dalle 18 alle 20 si alterneranno cinque scenari, a cura dell’associazione Discantus e della Fondazione ordine degli ingegneri di Napoli. In ordine di apparizione, suoneranno giovani musicisti dagli 8 ai 15 anni; Giorgio Rizzo in piano-solo; il duo con Romilda Bocchetti (voce/percussioni) e Giovanni Guarrera (chitarra); il trio con Gina Lacorazza (canto), Tobias Gonzalez Jimenez (piano) e Giovanni Giugliano (contrabbasso) per “Cielo revés” e l’Orchestra Discantus Ensemble diretta da Luigi Grima.
Dalle 19, al contrario, comincerà la performance itinerante “Unidos de Napoles”, con ideazione e regia dell’associazione Samba Napoli: il tragitto ritmico inizierà sotto la Galleria Umberto I e attraversando via Toledo e piazza Dante si concluderà in piazza Bellini al ritmo di percussioni brasiliane e dell’Africa del Nord. Spazio al jazz, quindi. Dalle 20, ci si ritroverà al Circolo Canottieri del molo Molosiglio per il concerto coordinato dall’associazione ex allievi del Conservatorio di musica San Pietro a Majella, con il patrocinio della Biblioteca nazionale di Napoli. Sul palco, il Marco Sannini Swing Tree nello spettacolo “On the Swing Side of the Street”: Marco Sannini (tromba), Oscar Montalbano (chitarra manouche) e Gianfranco Coppola (contrabbasso) porteranno in dono ai napoletani un programma di musiche e ballad che risalgono agli anni della cosiddetta grande depressione del Novecento. “When You Wish Upon A Star” di Washington/Harline; “Mack the Knife” di Kurt Weill, “Maramao perché sei morto” di Consiglio/Panzeri e “Si tu vois ma mère” di Sindey Bechèt [inviti da prenotare al 338.1111516]

In serata si torna a piazza San Domenico. Qui, dopo le 21 le associazioni “Passi randagi” e “I passi della tradizione” allestiranno i progetti “Le danze dei popoli” e “Le danze del Sud” per ricordare a tutti che la festa è momento prezioso di convivio e conoscenza, scoperta e consapevolezza del proprio patrimonio geografico/antropologico, nel verbo di tarantelle e tammurriate. Fuori porta, invece, l’esibizione “Jesce sole – solstizio d’estate”. Nel Parco nazionale del Vesuvio, a Terzigno, l’idea della onlus Synapsis che vedrà in scena Giovanni Mauriello con Patrizio Trampetti, Marco Zurzolo e Gennaro Venditto.
La “Festa europea della musica di Napoli” quest’anno si realizza grazie alla fiducia di Cisl-FILCA e Cisl-FAI: federazioni che rappresentano anch’esse le forme di lavoro più antiche, solide e materiali dell’umanità, e che sentono affini al loro mandato i valori delle espressioni musicali. Appunto, testimonianza di lavoro per la collettività. Le immagini provenienti da Napoli saranno infine proiettate su grande schermo al Palais Royal di Parigi la sera del 21 giugno.

www.facebook.com/ComitatoFestaEuropeaDellaMusicaDiNapoli

Redazione IE
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