venerdì, Novembre 22, 2024

The Hollywood Vampires @ Lucca Summer Festival 7-7-2018: la recensione del concerto

The Hollywood Vampires sono in scena e partono lì da dove tutto ebbe inizio, Dead Drunk Friends, il loro manifesto. La canzone che celebra il rock, gli amici ormai scomparsi e le felici ubriacature nel Rainbow Bar e Grill sulla Sunset Strip. Sono i Doors i primi a passare in rassegna, con le immagini di Jim Morrison che si susseguono alle spalle della band.

Alice Cooper si prende un attimo, l’unico, per avvisare la folla che il momento si fa sacrale. Ace of Spades, dei Motörhead, è commovente, gli occhi del pubblico si inumidiscono. Chris Wayse, resta solo con la sua batteria, mentre le foto di Lemmy incombono su di lui e fasci di luce colorate lo chiudono in un angolo del palco. La folla ammaliata scoppia in un applauso prolungato. The Boogieman Surprise diventa una performance teatrale, Alice Cooper indossa un lungo cilindro scintillante e quando ricurvo si muove avanti e indietro sulla scena sembra di sentire lo scricchiolare delle tavole a terra su cui cammina, più che un cappellaio matto assomiglia a Bill Sikes, il malvagio personaggio delle Avventure di Oliver Twist di Charles Dickens.

The people we died è come partecipare a un funeral party, lassù i visi di tutti coloro che abbiamo perso e giù una moltitudine di persone strette a ballare colte dalla frenesia di un attimo. È Heroes a ristabilire la calma, gli occhi chiusi di Jonny Depp mentre canta, si sollevano gli schermi dei cellulari, la piazza si rischiara, brilla qualche accendino sollevato dai più adulti. Una celebrazione provocatoria e piena di gratitudine per chi è sopravvissuto al passato.

È tempo che le scuole esplodano in pezzi, è tempo di concludere; enormi palloni bianchi, rossi e blu rimbalzano sulle teste degli spettatori, ma eccolo lì, ancora lui, è Alice Cooper a fare finalmente l’uso che voleva del suo bastone, scoppiandoli uno a uno. Anche i vampiri vanno a dormire ma non prima di Another Brick in the Wall a cui fa coro il pubblico.
Novanta minuti di pazzia e stravaganza, un susseguirsi di capolavori e centinaia di plettri gettati su chi aveva voglia di tornare indietro, almeno per un po’, all’epoca dorata del rock and roll.

Francesca Fazioli
Francesca Fazioli
Laureata nelle discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo. Dopo una tesi sul teatro, sul cinema mai discussa e sull'ascolto per la conclusione del Master ho capito che la curiosità è diventata confusione. Adoro i concerti, la Signora del Venerdì e i libri di Jonathan Franzen.

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