Per gli amanti del genere, ma non solo. I Mellow Mood, tra i protagonisti principali della scena reggae made in Italy, tornano al Circolo Magnolia mercoledì 29 aprile per presentare l’ultimo album 2 The World.
Nati a Pordenone nel 2005, esordiscono ufficialmente quattro anni dopo con un album intitolato Move!. Prodotto da quello che è poi diventato il loro architetto sonoro e dubmaster, Paolo Baldini, e pubblicato senza etichetta, distributore o ufficio stampa, il disco è un successo. Due singoli, Only You e Dance Inna Babylon, totalizzano a oggi complessivamente più di venti milioni di visualizzazioni su YouTube.
Seguono due anni di intensissima attività live e di costante crescita artistica. Dopo una modifica della line-up, i Mellow Mood si chiudono in studio per registrare Well Well Well, che uscirà a maggio 2012, sancendo il loro ingresso nella sezione internazionale di una delle più importanti etichette indipendenti d’Italia, La Tempesta.
Spaziando dal roots-reggae al rocksteady alla dancehall più tribale, Well Well Well è un disco intenso e raffinato, in cui i Mellow Mood dimostrano di avere tutte le carte in regola per essere tra i protagonisti della nuova scena reggae italiana ed internazionale.
Nella seconda metà del 2013 pubblicano due singoli, Dig Dig Dig e Extra Love, che anticipano una nuova svolta nella direzione della band. Twinz esce a giugno 2014, e vede ancora una volta Baldini alla produzione. Con un ulteriore snellimento nella line-up, che si spoglia della sezione fiati, importanti featuring internazionali, una riscoperta del roots unita ad una maggiore consapevolezza delle sonorità più recenti di derivazione giamaicana, l’album porta i Mellow Mood sui palchi dei più importanti festival reggae europei e oltreoceano.
A meno di un anno di distanza, “Twinz” svela il proprio gemello: 2 The World dimostra la continua crescita compositiva del quintetto pordenonese ed è arricchito da collaborazioni nazionali (Forelock, Andrew I) e ospitate giamaicane (Tanya Stephens, Jah9, Hempress Sativa, Gideon & Selah). Il titolo vuole indicare la propulsione internazionale della band e del team di lavoro costituitosi attorno allo studio di Baldini, oltre a testimoniare come la scena italiana (artisti e pubblico assieme) stia trovando ora una propria collocazione all’interno del panorama reggae mondiale.
