Un titolo meraviglioso e assolutamente pertinente ai contenuti, Serenada Schizophrana è il nuovo lavoro di Danny Elfman, il primo fuori dalla scatola magica della musica per il cinema licenziato da pochi giorni per Sony Classic; ovvio che non se ne parli troppo in giro a causa della complessa messa a fuoco di un soundtrack composer; figura culturalmente apolide, lontanissima dalle produzioni indipendenti per mezzi e strumenti di diffusione/coercizione, si avvicina in modo estremo alla versione più dolorosa dell’autonomia, per scelte, ambiti di sperimentazione e attualmente per una cancellazione sistematica di alcuni autori dalla società di tutti gli indiespettacoli e le majorkermesse che contano, per poi ritrovarli citati, smembrati, sicuramente amati dai giovani archeologi del vintage a go-go. Elfman gioca con i suoi bussolotti preferiti, schizofrenia di un autore che con una discreta dose di sfacciataggine setaccia Jazz, Shoemberg, Nuove e vecchie Consonanze, Hermann e tutto il campionario dei suoi score; da questa pagina del sito ufficiale, un player per lo streaming di alcune tracce, consigliatissimo.