domenica, Novembre 24, 2024

Elio Petri – Il bello e il cattivo tempo (curadomestica, 2013)

coverIn questi tempi di privazioni e di sacrifici, Emiliano Angelelli volentieri lascia che nel moniker del suo progetto saltino le parentesi di P(e)tri e anche l’altra metà del progetto, Il Cane Dainese. Il bello e il cattivo tempo adesso lo fa solo Elio Petri, così sicuro di sè da voler prendere il nome dell’osannato regista e di fare tutto quello che gli passa per la testa. Dare voce alle proprie litanie, spingere sull’acceleratore se e quando gli va, assoldare Teho Teardo per avere altre giustificazioni provenienti dal mondo cinematografico. Per essere un secondo episodio c’è fin troppa personalità, così tanta da non essere capito, da non essere venuti a patti con nessuno così che pochi sanno veramente le storie celate dietro alle canzoni. Un paragone, un po’ fuori dai margini, può essere fatto con la storia dei Meganoidi: prima acclamati da un pubblico fin troppo becero, poi relegati nell’alternative rock da eremiti. In piccolo un paragone si può fare pure con questo disco. Le chitarre ed i bassi sovrastano ogni cosa, talvolta con piglio à la Ronin, in altri momenti mescolando i classici lentoni anni ’50 con sezioni ritmiche in stile Radiohead. Ogni canzone parte giocandosi all’istante i suoi momenti di crescendo e spingendo oltre il limite, anche verbalmente. Bruco può essere una metafora dei messaggeri di Dio (“la testa di un uomo / un anello sul collo”) oppure solo una visione zoologica, come quelle che affollano la nonsense Vipera, tra serpenti ed eccessi di tacchini pure dopo la campagna elettorale. Le ritmiche non propriamente convenzionali accendono l’ansia, sono studiate tanto quanto le melodie degli altri strumenti. Il paradosso sta nell’opposizione di brani dotati di senso apparentemente remoto o riservato a pochi eletti, contro brani seguenti totalmente insensati, tipo Blues, dove si elencano tutti gli utensili e elettrodomestici di una casa normale con concitazione. L’unico riferimento all’album precedente, Non è morto nessuno. Capra astrale, in compagnia di Marco Parente, non si differenzia dagli altri episodi, a parte il solo di sax proprio alla Meganoidi. Che altro dire: la rimessa in discussione di tutte le basi precedenti lascia spiazzati, e non eccessivamente colpiti in positivo.

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Elio Petri in rete

Il disprezzo (ft. Teho Teardo) | Mascella | Vipera | Alga | Bruco (ft. Teho Teardo) | Ti farò soffrire (ft. Teho Teardo) | Blues | Capra astrale (feat. Marco Parente) [/box]

 

Elia Billero
Elia Billero
Elia Billero vive vicino Pisa, è laureato in Scienze Politiche (indirizzo Comunicazione Media e Giornalismo), scrive di dischi e concerti per Indie-eye e gestisce altri siti.

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