Il singolo “Rocket”, uscito qualche mese prima dell’ album era stato un chiaro avvertimento sull’indietro tutta cronologico del duo inglese. Gli eclettici ed egocentrici Goldfrapp rimescolano il peggio degli anni 80, quelli che ci eravamo solo superficialmente dimenticati, forse per fare gli snob, ma che sono rimasti in fondo (e nemmeno tanto) dentro il cuore di tutti. E come dice la nostra istrionica Alison, il cuore viene prima. Come darle torto. Perché, Flash Dance, Top Gun e Saranno Famosi non se li sono visti tutti? Perché, c’è chi non ha ballato Samantha Fox o Cindy Lauper in qualche bale – revival anche in questi infausti anni zero? Perché, qualcuno non conosce Nikka Costa? Ed eccoli tutti qui i riferimenti. E se si vorrà addurre qualcosa di più intellettuale è solo per sfizio, perché è impossibile sentircelo. Di colpi di mano del resto i Goldfrapp ne hanno sempre fatti parecchi, da quando all’inizio con “Felt Mountain” si pensava a qualcosa che mettesse insieme i Lamb e i Moloko, a quando ti salta fuori Black Cherry con un pezzo come “Strict Machine”, che parodizza “I feel good” della Summer, allo slancio vitale di “Supernature” dove si rompe definitivamente con il sofisticato, fino al gaio e “poppissimo” “Seventh Tree. Chiamarlo Avant Pop è impreciso, forse dunque il termine preciso potrebbe essere “Retro Pop”, ma sarebbe impreciso anche questo. Va a finire che l’ essere troppo pop li rende indefinibili. Eh si perché partendo da una ovvietà straordinaria di composizione e suoni, la voce di Alison Goldfrapp ricostruisce comunque atmosfere di reale sogno, allegorie semplici, attimi di lussuriosa sensualità. Ma ciò che senz’altro caratterizza il progetto è più di ogni altra cosa una latente ironia, la consapevolezza che una canzone è un po’ gioco, al quale però bisogna saper giocare. Ecco che questo non è un disco di rottura o di deriva commerciale, ma di riconciliazione con l’orecchiabilità e la fiducia in chi ascolta. E, a sindacabile giudizio del sottoscritto, un disco fantastico. Anzi, vado ad indossare subito il body e la calzamaglia colorata, fascia in testa e cassetta di Jane Fonda versione personal trainer.