Atteso terzo lavoro del duo di Brooklyn, dopo il successo mondiale di Oracular Spectacular di tre anni fa, questo Congratulations restituisce molti suoni del passato, che non hanno più niente del vintage falsificato e plastificato a cui ci avevano abituato, e anche nella composizione, dopo gli abbrocciati e per questo interessanti 6/8 di Electric Feel o la scomoda e lentissima cavalcata di Time to Pretend, si passa direttamente alla ripresa di temi e ossimori propri del decennio della contestazione. In primis Bowie e Bolan sono i responsabili di questo disco, non per diretto intervento, ma per inevitabile accostamento, visto che ballate (la title track Congratulation) e schizofrenie (Brian Eno, inconfutabile dal titolo stesso) sono le stesse propaggini del glam rock tornate quest’ anno in voga anche nella nostra patria, grazie al bel Midnight Talks degli A toys Orchestra. Poi il surf psichedelico, gli iron butterfly, i golden four di Liverpool, sempre molta Inghilterra. A cavallo della citazione e dell’ autoironia l’ andamento è divertito, divertente solo per chi conosce e comprende, piacevole comunque per tutti. Ci sono accenni allo showbiz (Lady Dada’ s Nightmare, provate a immaginare di chi parla) ma soprattutto un impulso languido di bello stile che rende ogni canzone forse non autentica, forse manierista, ma carica di straordinario fascino pop. L’ elettronica segna il passo alle chitarre acustiche, ai flauti, alla batteria suonata e non campionata e a trame canore in cui le voci di Goldwasser e Van Wyngarden si trovano alla perfezione con i loro coretti androgini. Un album di nove pezzi, come una volta, chiuso infatti dai 12 minuti di Siberian Breaks.