Al secolo Leocadia Duggento, Micha Soul senza i suoi compari The Funk Addiction si cimenta nel soul e nell’R’n’B più moderno col suo debutto Seven Soul Sins. La collaborazione dei produttori Hiko e Freshbeat ha dato le basi su cui la voce soul di Micha si è posata, con liriche che fanno riferimento velato al concept del disco, i sette peccati capitali. Fin dal primo ascolto capiamo che l’intento non è portare a riflettere sulla malignità insita nell’uomo quanto più di offrire dieci tracce piacevoli che accompagnino l’ascoltatore a una gita fuori porta, a un aperitivo, alla visione di un tramonto sulla spiaggia. Tanto soul, come già detto, ma anche molto funk dei 70s, ripescato da vinili importati dagli U.S.A. e rimaneggiato per dare un suono più nuovo. L’impronta della “base” si sente molto, si lega molto all’hip hop e al rap, suona lontano rispetto alla realtà europea, tant’è che sembrerebbe una sfida esaltante ascoltare Micha con una vera band e un’orchestra dietro le spalle. Niente toglie alla qualità del disco, che però si attesta verso una dimensione più particolare, legata al mondo di cui sopra, con batterie elettroniche che stridono con la sensualità sixties del cantato alla Mary J Blige.